Le imprese laziali, considerate come un unico gruppo, generano pochissima cassa operativa, ma investono molto, grazie al supporto del sistema bancario. Che le sostiene anche perché in media hanno una marginalità operativa molto elevata. Per contro le aziende venete e quelle piemontesi generano molta cassa e investono meno. Ma non ricorrono al debito.
E’ il quadro d’insieme che deriva dal confronto dei dati relativi ai bilanci consolidati 2015 di tutti i gruppi industriali di Veneto, Lazio e Piemonte analizzati da Leanus per BeBeez nelle scorse settimane.
Nel complesso delle tre regioni si tratta di un gruppo di 696 aziende che genera ricavi medi per 800 milioni di euro per un totale di 556 miliardi e che conta 1,5 milioni di dipendenti.
Nel dettaglio, l’analisi del rendiconto finanziario mostra la maggiore efficienza dei gruppi veneti (che includono tra gli altri Edizione, Eurospin Italia, Veronesi Holding, Calzedonia, De Longhi) e piemontesi (che includono Fca, De Agostini, Autogrill, Buzzi, Lavazza, Max Mara) rispetto aquelli del Lazio (che includono Enel, Eni, GSE, Finmeccanica, Poste).
I gruppi di imprese veneti e piemontesi battono quelli laziali per capacità di produrre cassa operativa, pur rappresentando il 48% del totale ricavi complessivi e sebbene i gruppi laziali vantino un margine di ebitda del 20,28%, contro il 10,35% del Veneto e il 9,71% del Piemonte. Le imprese Venete e piemontesi, infatti, hanno generato il 100% della cassa operativa del gruppo pari a oltre 32 miliardi, mentre il Lazio nello stesso periodo ha ridotto la cassa operativa di 1,7 miliardi.
In particolare, il Veneto, a fronte di cassa operativa pari a oltre 10 miliardi, ha realizzato investimenti per 3,2 miliardi e ridotto l’indebitamento di circa 3,8 miliardi. Dopo aver distribuito dividendi per circa 500 milioni, ha accantonato quasi 2,5 miliardi, portando la liquidità disponibile a quasi 10 miliardi.
Il Lazio, nonostante abbia generato solo 1,7 miliardi di cassa operatia, ha investito oltre 40 miliardi, integralmente finanziati attraverso il sistema bancario (accedendo a Leanus è possibile visualizzare il dettaglio degli investimenti effettuati dalle singole imprese e le modalità di finanziamento)
Il Piemonte infine, ha integralmente investito le risorse finanziare generate (pari a 22 miliardi) senza ricorrere al sistema bancario, ma attingendo dalle risorse in cassa o ricorrendo ad aumenti di capitale (pari a circa 4 miliardi)
Complessivamente nonostante l’intero gruppo abbia investito oltre 65 miliardi in attivo fisso netto, un valore pari a 45 mila euro per ogni dipendente, dispone di risorse liquide per oltre 85 miliardi. All’interno del campione, i gruppi classificati come Star, ovvero in forte crescita e con un ottimo profilo economico patrimoniale e finanziario, sono 182.
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