Blackstone si è ritirato dalla gara per la conquista di Dell, lasciando quindi campo libero al concorrente Silver Lake e al suo alleato Micheal Dell, fondatore del terzo gruppo al mondo produttore di computer quotato a Wall Street. Lo rivela Reuters, precisando che le ragioni per le quali il colosso del private equity guidato da Stephen Schwarzman si sia ritirato non sono chiare, mentre resta in corsa il finanziere Carl Icahn, che a sua volta aveva presentato un’offerta e che successivamente aveva iniziato a negoziare con Blackstone per un’offerta congiunta.
Icahn ha proposto di pagare 15 dollari per azione per il 58% di Dell, mentre Blackstone aveva proposto di pagare oltre 14,25 dollari. Entrambe le offerte prevedevano l’ampio ricorso alla leva, mantenedo quotata Dell. Per contro l’offerta di Silver Lake è di 13,65 dollari per azione, per un totale di 24,4 miliardi di dollari, ma è tutta cash e l’obiettivo è delistare il gruppo.
Silver Lake ha chiuso la raccolta del suo ultimo fondo a quota 10,3 miliardi di dollari, ben oltre il target iniziale di 7,5 miliardi. Lo rivela Bloomberg, che precisa che Silver Lake Partners IV aveva iniziato il fundraising l’anno scorso e che circa un mese fa si era diffusa la notizia che avrebbe superato il target di raccolta per venire incontro alla forte domanda degli investitori.
Per la prima volta nella storia di Silver Lake, la maggior parte degli investitori non proviene dagli Stati Uniti, con parecchi capitali che sono arrivati da Medio Oriente e resto dell’Asia. I dieci principali investitori del terzo fondo di Silver Lake, comunque, hanno tutti sottoscritto anche il quarto. Circa 300 milioni di dollari sono stati sottoscritti dai manager, con in prima linea i managing partner Jim Davidson (cofondatore e presidente), Egon Durban, Ken Hao, Mike Bingle and Greg Mondre.
Secondo quanto riportato in una presentazione del nuovo fondo allo Stato del New Jersey (scarica qui il rapporto del New Jersey Division of Investment) , Silver Lake Partners III, lanciato nel 2007 con 9,3 miliardi di dotazione, a fine settembre 2012 aveva generato un ritorno per gli investitori di 1,37 volte e un Irr netto del 16.76%, mentre il fondo II aveva prodotto un multiplo di 1,5 volte con un Irr netto del 10%.
KKR ha acquisito il 65% di SMCP Group, il gruppo proprietario dei marchi francesi di abbigliamento fashion accessibile Maje, Sandro e Claudie Pierlot, attualmente controllato al 51% da L Capital, il fondo sponsorizzato da LVMH, insieme al fondo Florac, che fa capo a Marie-Jeanne Meyer, ex capo di Louis Dreyfus, e al 49% dalle due creatrici dei marchi Maje e Sandro, rispettivamente Judith Milgrom e Evelyne Chetrite. Il restante 35% del capitale resterà invece al management.
L’operazione era stata annunciata poche settimane fa ed è stata confermata ieri da KKR in una nota, che precisa che il gruppo SMCP gestisce oltre 570 punti vendita e nel 2012 ha generato un fatturato di 350milioni, mentre quest’anno è prevista l’apertura di circa 150 nuovi negozi, soprattutto al di fuori della Francia. L’operazione si è basata su un valore complessivo degli asset di 650 milioni di euro. In corsa per i tre marchi c’erano anche i fondi Carlyle e Eurazeo e la holding di Hong Kong Swire Pacific.