Con la crisi economica i piccoli fornitori hanno sempre più problemi a farsi pagare in tempi brevi, alla faccia della direttiva Ue recepita lo scorso anno anche dalla legge italiana, che impone un limite massimo di 60 giorni per i pagamenti, ridotto a 30 giorni nel caso dei prodotti alimentari freschi. Da tempo le grandi aziende hanno risolto il problema dotandosi loro stesse di proprie società di factoring che acquistano i crediti dei fornitori del gruppo (il cosiddetto reverse factoring o factoring indiretto), in modo da mantenere in salute la filiera e contemporaneamente ottimizzare i flussi di cassa. Altre grandi aziende hanno preferito rivolgersi a un factor esterno perché faccia questo lavoro per conto loro.
E ora il sistema viene sempre più spesso adottato anche dalle medie aziende, come risulta da un’indagine di MF-Milano Finanza pubblicata lo scorso sabato 15 febbraio e condotta presso alcune delle principali banche italiane (Unicredit, Intesa SanPaolo e Banca Popolare di Milano), sfruttando lo spunto offerto dall’iniziativa annunciata da Banca Sistema in occasione dell’ultimo webinar organizzato da BeBeez (per rivedere il webinar clicca qui) lo scorso 28 gennaio.
Il vantaggio per i fornitori, oltre quello di entrare subito inpossesso della liquidità, è che questi possono cedere alla banca i loro crediti verso l’azienda cliente che ha stipulato l’accordo quadro di reverse factoring con la banca a tassi di mercato a breve, che però sono quelli che la banca applicherebbe all’azienda sua cliente, che è in genere più basso di quello che i fornitori spunterebbero da soli.
Proprio per rispondere all’esigenza delle medie aziende anche Banca Sistema si sta infatti lanciando nell’avventura del reverse factoring con società private esposte nei confronti della pubblica amministrazione. L’istituto guidato da Gianluca Garbi, specializzato nella liquidazione di crediti vantati dalle aziende nei confronti della Pa, ha allo studio un progetto pilota con La Cascina, gruppo romano da 240 milioni di euro di ricavi, che offre servizi integrati che vanno dalla ristorazione collettiva al global service e al turismo. Lo ha spiegato Andrea Trupia, direttore commerciale factoring di Banca Sistema, precisando: «Questo è il primo esperimento che facciamo nel reverse factoring con un’azienda cliente. Sinora abbiamo strutturato invece accordi con una ventina di pubbliche amministrazioni e nelle prossime settimane contiamo di siglarne altri 15. In questi casi anche i fornitori molto piccoli del settore pubblico possono cederci i loro crediti in modo automatico a una percentuale del valore che varia dal 95 al 97%, a seconda della dilazione di pagamento che viene concessa alla Pa».
E Marco Gualandri, cfo del Gruppo La Cascina, sempre in occasione del webinar di BeBeez, ha aggiunto: «Noi abbiamo moltissimi enti pubblici clienti che ci pagano con ritardo, mentre a seguito della nuova direttiva Ue noi dobbiamo pagare i nostri fornitori a 30 giorni, perché si tratta soprattutto di forniture alimentari fresche e freschissime. Una struttura di reverse factoring ci risulterà quindi molto utile per ottimizzare i flussi di cassa».