«Siamo già all’opera per migliorare ulteriormente la normativa sul crowdfunding», ha anticipato il capo della segretaria tecnica del Ministero dello Sviluppo Economico, Stefano Firpo, venerdì 7 marzo a Milano a un convegno organizzato da IBAN (Italian Business Angels Network) e dallo studio legale Gianni Origoni Grippo Cappelli&Partners, dedicato agli investimenti in aziende stratup.
Come ha riportato MF-Milano Finanza lo scorso sabato 8 marzo, Firpo ha precisato: «Stiamo pensando di permettere anche a imprese diverse dalle start up innovative di finanziarsi con l’equity crowdfunding», senza precisare però se l’ampliamento sarà nel senso di allargare l’opportunità ad aziende innovative in fasi più avanzate di crescita o a start up non innovative. In ogni caso, «prima vogliamo vedere come vanno le prime operazioni».
L’altra linea di lavoro, ha continuato Firpo, riguarda «la semplificazione della gestione dei portali di crowdfunding. Per esempio, nel caso delle srl, le quote al momento non sono dematerializzate come le azioni delle spa e questo rende complicato lavorare online. Ne stiamo parlando con Consob. L’idea è anche quella di ragionare sulla costruzione di un mercato secondario delle quote di srl».
Infine, Firpo ha anticipato che è imminente la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della circolare dell’Agenzia delle Entrate che conterrà le precisazioni molto attese dagli investitori per interpretare nel modo corretto il decreto del Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministero dell’Economia e delle Finanze, attuativo delle norme che hanno introdotto gli incentivi fiscali per chi investe in start up.
L’iter del decreto interministeriale, scriveva il Ministero dello Sviluppo Economico lo scorso 31 gennaio (scarica qui il comunicato), “recante la disciplina di dettaglio sugli incentivi fiscali per gli investimenti in startup innovative effettuati da aziende e privati negli anni fiscali 2013, 2014, 2015 e – a seguito dell’estensione compiuta con la L. 99/2013 di conversione del DL Lavoro – 2016, è stato completato oggi con la firma di concerto del ministro Fabrizio Saccomanni, che fa seguito a quella del ministro Flavio Zanonato. Gli incentivi, che trovano fondamento giuridico nell’art. 29 della L. 221/2012 di conversione del Decreto Crescita 2.0 recante la disciplina a sostegno delle startup innovative, valgono sia nel caso di investimenti diretti in startup innovative, sia nel caso di investimenti indiretti per il tramite di organismi di investimento collettivo del risparmio o altre società di capitali che investono prevalentemente in startup”.
Intanto, sempre il Ministero dello Sviluppo Economico, ha annunciato che il modello UNICO 2014 è già stato arricchito con un nuovo prospetto dedicato alle agevolazioni per gli investimenti in startup innovative e permetterà di applicare la misura alle operazioni compiute nel 2013.