Shanghai Electric, gruppo cinese leader mondiale nella produzione di macchinari per la generazione di energia e attrezzature meccaniche con oltre 9 miliardi di euro di fatturato e quotato alla Borsa di Hong Kong, ha vinto l’asta per aggiudicarsi la quota del 40% del capitale di Ansaldo Energia messa in vendita dal Fondo Strategico Italiano (FSI).
L’operazione sul capitale del gruppo genovese leader nella fornitura, installazione e service di impianti e componenti per la generazione di energia, ha un valore di 400 milioni di euro ed è stata annunciata a Genova lo scorso giovedì 8 maggio (scarica qui il comunicato del FSI e quello di Shangai Electric), alla presenza del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, dai top manager del FSI (il presidente Giovanni Gorno Tempini e l’amministratore delegato Maurizio Tamagnini) e della Cassa Depositi e Prestiti(il presidente Franco Bassanini). L’operazione prevede contesutalmente la costituzione di due joint venture tra Ansaldo Energia e Shangai Electric al fine, rispettivamente, di produrre turbine a gas destinate ai mercati asiatici e di sviluppare un centro di ricerca e sviluppo a Shanghai.
Lo scorso autunno il FSI aveva acquisito dal fondo Usa First Reserve il 45% del capitale della società e contestualmente il FSI aveva acquistato anche il 40% in mano a Finmeccanica, con l’accordo che entro il 2017 rileverà anche il rimanente 15% rimasto nel portafoglio della holding della difesa e dell’aerospazio. L’accordo, prevedeva anche che il FSI si sarebbe impegnato “nella ricerca di partner industriali che consentano di accelerare la crescita di Ansaldo Energia nei mercati internazionali”. Il Fondo Strategico Manterrà il ruolo di azionista di riferimento di Ansaldo Energia e conferma la quotazione in Borsa quale obiettivo di medio termine per il gruppo.
Shangai Electric ha battuto la concorrenza della collega cinese China State Grid e della giapponese Mitsubishii. Inizialmente, invece, le trattative più serrate erano state con la coreana Doosan Heavy Industries e si parlava anche di potenziali investitori statunitensi, come General Electric o Teco-Westinghouse (si veda altro articolo di BeBeez),
Se Doosan non ha acquisito il pacchetto del 40% di Ansaldo, però, si è comunque portata a casa un importante accordo di collaborazione con il gruppo italiano, Si tratta di un progetto di ricerca e sviluppo per lo sviluppo di una nuova turbina a gas destinata ai Paesi con rete elettrica a frequenza 60Hz (Nord America, Brasile, Arabia Saudita, Corea). Il progetto sarà in parte finanziato dal governo coreano. Grazie a questo accordo, Ansaldo raggiungerà nei prossimi 7 anni il 100% dei mercati delle turbine a gas, con importanti ricadute positive sul centro di ricerca e sviluppo di Genova (in programma 100 assunzioni di ingegneri, di cui 35 il primo anno), che si aggiungono a quelle previste in conseguenza dell’accordo con Shangai Electric.
Tornando all’operazione con Shangai Electric, questa consentirà infatti ad Ansaldo di ottenere nuovi ordini con importanti impatti sul fatturato e l’occupazione prevedibili in un incremento del 20% del fatturato nel medio-lungo periodo, un incremento nella produzione di turbine nello stabilimento di Genova nell’ordine di 3-4 unità in più all’anno, la creazione di 500 nuovi posti di lavoro (compreso l’indotto), l’assunzione di 35 ingegneri in 7 anni.
Il closing dell’operazione è atteso entro fine anno. Shanghai Electric è stata assistita da Rothschild come advisor finanziario e Bonelli Erede Pappalardo per la parte legale. Fondo Strategico e Cassa Depositi e Prestiti si sono invece avvalse di Lazard (advisor finanziario) e Gianni Origoni Grippo Cappelli & Partners (legale).