I promotori della prima Spac italiana (Special purchase acquisition company, si veda altro articolo di BeBeez) fanno spazio al big del risparmio gestito Franklin Templeton nel capitale Sesa, leader italiano della distribuzione di software e hardware alle piccole e medie imprese, guidato dall’amministratore delegato Alessandro Fabbroni e quotato a Piazza Affar. La quotazione di Sesa era avvenuta a seguito del reverse merger del febbraio 2013 con la Spac Made in Italy 1, che era invece quotata all’Aim dal giugno 2011, dopo aver raccolto 50 milioni di euro tra gli investitori (si veda altro articolo di BeBeez).
Nei giorni scorsi, infatti, Franklin Templeton ha acquistato ai blocchi azioni Sesa per un valore pari al 6,379% del capitale, divenendo il secondo grande investitore istituzionale con una partecipazione superiore al 2% a fianco di Norges (2,36%). A cedere la maggior parte delle azioni Sesa è stata Genus srl, la holding che fa capo ai promotori della Spac e quindi, in particolare, a Simone Strocchi, Luca Giacometti e Matteo Carlotti e alla società di advisory Electa e ai suoi partner. Genus è infatti scesa così allo 0,958% di Sesa dal precedente 5,003% e, secondo quanto riferisce oggi MF-Milano Finanza, Genus manterrà la restante quota in Sesa in ottica di investimento a medio-lungo termine,
Il flottante di Sesa raggiunge così il livello che soddisfa le condizioni per entrare nel listino Star di Borsa Italiana al quale il gruppo aspira (Sesa era passata dalla quotazione sull’Aim a quella sull’Mta lo scorso autunno),
Intanto ieri l’assemblea di Sesa ha approvato il bilancio dell’esercizio che si è concluso lo scorso 3 aprile 2014 con ricavi consolidati per 941 milioni di euro (da 832,3 milioni del 2012), un ebitda di 49,5 milioni (da 44,2 milioni) e un utile netto rettificato di 21,2 milioni (da 20,5 milioni), a fronte di un indebitamento finanziario netto di 26,2 milioni (da 31,7 milioni).
L’assemblea ha deliberato la distribuzione di un dividendo di 0,45 euro per azione, per un controvalore totale massimo di 6,9 milioni. I soci, spiega una nota, hanno anche approvato il piano di stock grant fino a un massimo di 105 mila azioni proprie riservato agli amministratori con incarichi esecutivi e ai dirigenti con responsabilità strategiche. E’ stata approvata infine l’autorizzazione all’acquisto e alla disposizione di azioni proprie. In particolare l’autorizzazione è stata deliberata per l’acquisto anche in più tranche, di un numero di azioni ordinarie Sesa prive non superiore al 10% del capitale sociale e comunque per un controvalore massimo di un milione di euro.