E’ stato recapitato in questi giorni sui desk di vari fondi di private equity il fascicolo riassuntivo (teaser) su Pittarosso, il retailer di calzature per tutta la famiglia controllato al 76% da 21 Investimenti e partecipato al 24% dai fratelli Pittarello, che nel 2011 avevano ceduto il resto del capitale al fondo di private equity guidato da Alessandro Benetton. Gli azionisti hanno infatti dato mandato a Rothschild e Banca Imi (gruppo Intesa Sanpaolo) per trovare un compratore e l’invio degli information memorandum è atteso nelle prossime settimane. Tra i potenziali interessati ci sarebbero anche alcuni soggetti industriali come il colosso svizzero Bata e la tedesca Deichmann.
La valutazione del gruppo, che lo scorso febbraio ha cambiato nome da Pittarello Rosso appunto in Pittarosso, si aggira sui 250 milioni di euro, cioé pari a una volta il fatturato consolidato atteso per quest’anno. L’anno scorso, Pittarosso ha realizzato ricavi per 196 milioni dai 116 milioni del 2011 e i 150 milioni del 2012, con una forte crescita dei punti di vendita, passati nello stesso periodo da 53 a 100 con le ultime aperture in Croazia e in Slovenia, e con un corrispondente aumento del numero dei dipendenti, saliti dai 620 del 2011 ai 1200 del 2013 (e saranno 1400 alla fine di quest’anno).
Nel piano industriale triennale del gruppo guidato dall’amministratore delegato Andrea Cipolloni, sono inoltre previste aperture di altri 20 nuovi negozi nel corso del 2014 (soprattutto in Francia) e gli investimenti passeranno dai 4,5 milioni dell’anno scorso ai 7,5 di quest’anno. Il margine operativo lordo è salito a sua volta nel periodo dai 10,2 milioni del 2011 ai 16 milioni del 2012 sino ai 21 milioni del 2013, quando il gruppo registrava un debito finanziario netto di 43 milioni, eredità soprattutto del debito contratto in occasione dell’acquisizione da parte del fondo nel 2011 supportata dai finanziamenti di Bpm, Bper, Montepaschi e Friuladria.