Salta l’ennesima trattativa tra un potenziale investitore e la casa di moda italiana Roberto Cavalli. Nei giorni scorsi, infatti, Vtb Capital, braccio finanziario dell’istituto di credito russo Vtb Bank, ha abbandonato la partita alle battute finali. Il fondo, infatti, avrebbe dovuto acquistare una quota pari al 70% della società fiorentina per 400 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Già in precedenza divervenze sul prezzo avevano portato a naufragare le trattative con il fondo Permira. Successivamente c’era stato l’interesse di Investcorp (si veda altro articolo di BeBeez) e quello di Franck Muller (si veda altro articolo di BeBeez). Ancora prima, nel 2009, lo stilista era stato per mesi in trattative con il fondo Clessidra.
Oltre al noto tema delle sanzioni imposte a Vtb Capital dai Paesi Ue, in quando soggetto finanziario russo, in relazione alla crisi russo-ucraina, secondo quando riferito da MF Fashion lo scorso 20 novembre, a far saltare il banco sarebbe stato un braccio di ferro sul perimetro della vendita.
La decisione di fare dietrofront, sarebbe infatti maturata definitivamente due settimane fa, quando nell’incontro tra le parti per la sigla del contratto di vendita, Roberto Cavalli non avrebbe voluto rinunciare ad alcuni asset della maison. In particolare, sarebbe cruciale il palazzo parigino di sette piani situato tra rue Cambon e rue Saint-Honoré, che il fondatore ha sempre voluto tenere per sé a ogni costo. Quest’ultimo, essendo annoverato tra le proprietà in capo alla società, avrebbe da sempre aiutato a far lievitare la valorizzazione dell’intera azienda fino a quei 400 milioni inizialmente pattuiti con Vtb.
Lo stabile, in un primo momento valutato 30 milioni di euro, era poi passato a 50 milioni, fino ad arrivare con l’ultima perizia a quasi 90 milioni. Un bene che Roberto Cavalli avrebbe voluto scorporare dalla società con un’operazione di sale and lease back, per renderlo di sua proprietà in qualità di persona fisica.
Sempre secondo quanto risulta a MFF, Roberto Cavalli in persona, in seguito alla rottura del possibile deal, avrebbe preso la decisione di dirigere personalmente l’azienda. Salta così anche l’accordo verbale con Peter Dundas, attuale direttore creativo di Emilio Pucci, che nelle scorse settimane durante un incontro a Firenze sia con il fondatore del marchio sia con i rappresentanti di Vtb, aveva concordato tutti i dettagli per il suo arrivo in house come numero uno allo stile.