E’ finita la battaglia borsistica per il Club Mediterranée, ma si potrebbe aprire una battaglia legale.
Lo scorso 2 gennaio Global Resorts, il veicolo di investimento controllato da Investindustrial, ha annunciato che non avrebbe rilanciato sul prezzo dell’opa sul gruppo turistico francese, che era stato portato a 24,60 euro per azione dalla cordata concorrente guidata dai cinesi di Fosun, corrispondenti a una valutazione di 939 milioni di euro (si veda qui altro articolo di BeBeez). I termini per un eventuale rilancio scadevano oggi. L’AMF, la Consob francese, ha così comunicato (scarica qui il comunicato dell’AMF) lo scorso 5 gennaio che nei giorni successivi avrebbe annunciato il calendario ufficiale per l’adesione all’opa lanciata da Gallion Invest II (il veicolo controllato appunto da Fosun).
Nel frattempo, però, secondo quanto riportato ieri da Le Monde, lunedì 5 gennaio, gli avvocati di Andrea Bonomi, alla guida di Investindustrial, avrebbero trasmesso alla Procura di Parigi articoli e commenti di origine sospetta, il cui fine potrebbe essere stato la manipolazione dell’opinione pubblica in merito alla battaglia con Fosun per la conquista del gruppo de villaggi vacanze.
In realtà sempre ieri fonti vicine a Global Resorts hanno tenuto a precisare che “Global Resorts ha appreso dai giornali della vicenda della presunta manipolazione e al momento non ha fatto ricorsi alla giustizia, ne’ intende farlo sulla base di quanto noto finora”.
Secondo quanto riferito lo scorso 5 gennaio da MF-Milano Finanza, Andrea Bonomi esce con un saldo positivo per soli 5-10 milioni di euro dalla partita sul Club Med, ma almeno ha fatto la felicità degli azionisti di minoranza, visto che la prima opa lanciata da Fosun era a 17,5 euro per azione. BI-Invest, la holding della famiglia Bonomi che tramite il veicolo Strategic Holdings controlla poco meno del 10% del capitale del gruppo turistico francese, consegnando le azioni all’opa dei cinesi di Fosun a 24,6 euro per azione porterà infatti a casa poco più di 20 milioni di euro, con un guadagno del 23% rispetto a un prezzo medio di carico inferiore ai 19 euro.
Da questa cifra però vanno dedotte le spese sostenute in questi mesi per consulenze finanziarie e legali, che sono state di poco inferiori a 20 milioni. Il calcolo non tiene poi conto della plusvalenza che verrà ottenuta sui 3,2 milioni di azioni Club Med acquisite a metà novembre dal portafoglio dei fondi hedge Tyrus Capital Sam e Boussard&Gavaudan da parte di Global Resorts. Quell’operazione, conclusa a 23 euro per azione, aveva infatti permesso a Global Resorts e a Strategic Holdings di salire insieme al 18,9% del capitale di Club Med con un totale di 6,79 milioni di azioni (si veda altro articolo di BeBeez).
Tuttavia l’accordo con i fondi hedge prevedeva il pagamento dell’eventuale ulteriore differenza di prezzo nel caso in cui Global Resorts avesse aumentato l’offerta oltre il prezzo di 23 euro o nel caso in cui ci fosse stata un’offerta concorrente più conveniente. Ciò significa che nel momento in cui Global Resorts consegnerà in opa le sue azioni dovrà sostanzialmente girare la plusvalenza per quel pacchetto ai due fondi. E non c’è dubbio che Strategic Holdings e Global Resorts intendano cedere le loro azioni.
Nel comunicato diffuso il 2 gennaio era specificato che le azioni da loro possedute saranno consegnate all’opa di Gallion Invest II oppure cedute sul mercato. Strategic Holdings aveva acquisito il primo pacchetto di azioni Club Med pari all’1,8% del capitale a inizio aprile, quando il prezzo del titolo oscillava tra 18 e 19 euro, per salire al 4,6% a fine aprile e al 6,5% a inizio maggio e poi arrivare al 10,07% il 19 maggio. In seguito alla conversioni di obbligazioni, poi, la partecipazione di Strategic Holdings si era diluita al 9,9% e appunto a metà novembre Bonomi, con l’aiuto degli alleati Kkr, Sol Kerzner, Gp Investments e il management di PortAventura, aveva poi deciso di salire sino al 18,9% capitale superando la quota del 18,5% in mano alla cordata guidata dai cinesi.
Finita la campagna di Francia, ora Bonomi potrà concentrarsi maggiormente sul progetto Carige. Da mesi voci insistenti indicano il finanziere italiano, tramite Investindustrial, come il possibile cavaliere bianco che correrà in salvataggio della banca ligure. Ma ogni progetto è congelato in attesa di capire che cosa intende fare la Fondazione Carige, dal momento che Bonomi si muoverà soltanto in accordo con l’attuale azionista dell’istituto genovese.
Quanto alla questione della possibile manipolazione dell’opinione pubblica a favore dell’opa di Fosun, la vicenda è stata ricostruita dal Journal du Net, che riferisce di «diversi articoli sotto falso nome» di cui lo stesso Journal è stato vittima. Il Jdn cita un certo Marc Fortin, che si presenta come analista finanziario della società Mfr Business, che il 16 dicembre in un contributo pubblicato dal Jdn aveva criticato duramente l’offerta di Bonomi, attaccando il businessman e il suo progetto industriale. In realtà Fortin sarebbe un’invenzione, anche se risulterebbero a suo nome un account Twitter, un cv su LinkedIn, e un diploma alla Grenoble School of Management. Tra le identità sospette, il Jdn cita anche un certo Guillaume Barabé, presentato come consulente marketing, Fabrice Bl, autore di un articolo sul «raid di Andrea Bonomi», pubblicato da Mediapart e un tale Alban Huet, molto critico con Bonomi in un articolo su Economie Matin.