Nestlé España ha siglato un accordo per cedere alla britannica Findus Group il business dei piatti pronti congelati a marchio La Cocinera. L’operazione riguarda il marchio e l’impianto produttivo di Valladolid. Non sono invece parte dell’accordo le paste pronte congelate a marchio La Cocinera, che verranno d’ora in poi commercializzate sotto il marchio Buitoni, che amplierà quindi la propria gamma di pizze e paste pronte surgelate (scarica qui il comunicato stampa). Findus Group produce piatti pronti e pesce congelato, è attivo nel Regno Unito e in Nord Europa ed è controllato dai fondi TriPointe Capital Partners e Lion Capital.
Il gruppo internazionale specializzato in business information, Dun & Bradstreet, ha comprato l’intero capitale di NetProspex (scarica qui il comunicato stampa), una società Usa specializzata in creazione e gestione di banche dati professionali, controllata dai fondi di venture capital Spring Lake Equity Partners ed Edison Ventures. NetProspex è stata valutata 125 milioni di dollari. Il ceo di NetProspex Michael Bird sarà nominato general manager della nuova società Dun & Bradstreet NetProspex, controllata del gruppo Dun & Bradstreet.
Le attività francesi del gruppo svizzero Holcim e le attività in Germania, Regno Unito, Austria, Ungheria, Romania, Serbia, Canada, Filippine, Mauritius e Brasile del gruppo francese Lafarge hanno attratto i colossi del private equity mondiale e alcuni concorrenti industriali (si veda Reuters). Le offerte vincolanti sono attese per oggi e le banche stanno preparando un pacchetto di finanziamenti da 4,5 miliardi di euro, pari a 5,5 volte l’ebitda delle attività in vendita che è di 725-730 milioni di euro. Le attività in vendita dei due gruppi del cemento, che cubano circa il 12% dei rispettivi fatturati, sono state messe sul mercato a seguito dell’annuncio della fusione tra i due gruppi (si veda comunicato stampa) che andrà a dar vita il più grande gruppo del settore nel mondo con 44 miliardi di dollari di ricavi. Il valore complessivo dell’operazione è stimato in 6 miliardi di euro, ma gli asset sono in vendita in lotti separati. In particolare, in pole position per aggiudicarsi le attività britanniche che hanno un ebitda di 170 milioni di sterline, c’è KKR. Tra gli altri interessati a varie divisioni ci sono il produttore di cemento irlandese CRH, i fondi di private equity Blackstone e Cinven, il fondo pensione canadese CPP, una cordata formata dal fondo CVC Capital Partners e dai fondi sovrani Abu Dhabi Investment Authority (ADIA) e GIC di SIngapore, l’italiana Italcementi, la turca Sabanci e l’indiana Aditya Birla Group.