Va finalmente verso la conclusione la partita Moby-Tirrenia-Clessidra, dopo una lunga battaglia legale e mediatica (si veda altro articolo di BeBeez). La scorsa settimana è stato formalizzato il memorandum che impegna il fondo Clessidra (35%) e gli azionisti minori di Cin-Tirrenia (GIP con il 15% e Shipping investments con il 10%) a cedere le rispettive quote alla Moby (40%) di Vincenzo Onorato assistita da Unicredit.
L’accordo prevede da un lato l’acquisto da parte dell’armatore delle quote detenute dagli altri soci (il 60% del capitale) e dall’altro l’acquisto da parte di Onorato della partecipazione del 32% di Moby detenuta da Clessidra. Il closing dovrà avvenire entro il 31 luglio 2015.
Secondo quanto riferisce MF-Milano FInanza in edicola lo scorso sabato 17 gennaio, in base a questo accordo, che fa seguito al memorandum d’intesa siglato da Vincenzo Onorato e Claudio Sposito il giorno prima di Natale. Onorato ha tempo fino al 31 luglio per acquistare da Clessidra il 35% di Tirrenia (per quasi 30 milioni) e il 32% di Moby (per 50 milioni). A GIP guidata dall’amministratore delegato Luigi Negri, andranno 10-12 milioni per il suo 15% di Tirrenia-Cin, mentre alla Shipping Investment di Francesco Izzo ne andranno 8 per il 10%. Tutta l’operazione vale quindi circa 100 milioni di euro.
Nel 2012 il 100% di Tirrenia era stata ceduta per 380 milioni di euro, di cui 200 versati subito e la quota rimanente da liquidare in tre tranche al ricevimento dei contributi stabiliti dalla convenzione con lo Stato per la continuità territoriale (72 milioni annui per 8 esercizi). La cordata acquirente aveva usufruito di un prestito, per circa il 75% del prezzo complessivo, concesso da un pool di istituti con Unicredit e Banca Imi capofila.
Se la vendita dell’ex compagnia pubblica andrà in porto, Clessidra chiuderà una parentesi non proprio positiva nel business traghetti avviata nel 2006. Secondo quanto appreso da MF-Milano Finanza, infatti, il 32% di Moby (in cui il fondo era entrato inizialmente con un 30% supportato da una linea di credito di Mps) le è costato oltre 80 milioni di euro e attualmente questa partecipazione è svalutata a bilancio a 22 milioni. Per il 35% di Tirrenia, il fondo guidato da Claudio Sposito aveva invece sborsato equity di 14 milioni di euro nel 2012.
I problemi però nacquero quando nel settembre 2013 l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato stabilì che le attività di Cin e Tirrenia sarebbero dovute essere esercitate in regime di separazione societaria, facendo tramontare l’ipotesi di fusione con Moby e quindi delle potenziali sinergie ipotizzate inizialmente,
Se ciò non avvenisse, dal 1° agosto Luigi Negri si è detto pronto a rientrare nella partita, scendendo in campo con una cordata di imprenditori interessati a Tirrenia. Così come aveva già detto tempo fa (si veda altro articolo di BeBeez).