Iglo Foods Holdings, il colosso britannico dei surgelati al quale fanno capo anche le attività italiane di FIndus, passa sotto il controllo di Nomad Holdings, una Spac quotata a Londra. Quest’ultima cambierà il nome in Nomad Foods e il venditore, il fondo Permira Europe III, manterrà una quota del 9% nel capitale di Nomad Foods, pari a un investimento di 133,5 milioni di euro.
L’operazione, annunciata ieri, valuta Iglo 2,6 miliardi di euro sulla base di un fatturato consolidato 2014 di 1,5 miliardi di euro e un ebitda di 306 milioni (scarica qui il comunicato stampa). Con la vendita a Nomad Holdings, Permira porta a casa 2,4 volte il capitale investito.
Iglo Group era stata rilevata da Permira nel 2006, quando Unilever aveva deciso di cedere al private equity per 1,7 miliardi l’intero business europeo dei surgelati con l’eccezione di Findus Italia. Attraverso Birds Eye Iglo, nell’estate 2010 Permira ha poi acquisito da Unilever per 805 milioni di euro gli asset mancanti, ossia tutti i noti marchi italiani dei surgelati Findus (dai 4 Salti in Padella ai Sofficini, da Capitan Findus a That’s Amore) e soprattutto lo stabilimento produttivo di Cisterna di Latina. Per contro, il business dei gelati, che comprende i marchi Viennetta Solero e Cornetto, era rimasto a Unilever.
Permira aveva provato a vendere Iglo già tre anni fa in un’asta che aveva visto la partecipazione dei principali fondi di private equity internazionali, ma allora aveva giudicato le offerte troppo basse e aveva deciso di mantenere il gruppo ancora in portafoglio (si veda qui un articolo del Financial Times).
L’acquisizione sarà finanziata con i 500 milioni di dollari di cash raccolto da Nomad in occasione della quotazione un anno fa (si veda qui il comunicato stampa), con nuovo equity che sarà raccolto in private placement per 750 milioni di dollari a 10,5 dollari per azione e con l’esercizio anticipato dei warrant di Nomad, oltre che con una quota del debito in capo a Iglo. L’estate scorsa Iglo aveva annunciato il rifinanziamento del debito per un totale di 1,7 miliardi di euro con linee di credito a medio-lungo termine per 620 milioni di euro e 400 milioni di sterline, una linea revolving da 80 milioni e un bond da 500 miioni di euro. Al closing il rapporto tra debito ed ebitda diminuirà sotto le 4 volte. L’operazione si chiuderà a inizio estate.
Sotto il controllo dei fondi Permira, Iglo Group si è affermata quale maggiore azienda europea nel settore dei cibi surgelati con brand che comprendono Birds Eye in Gran Bretagna e in Irlanda, Iglo in Germania e negli altri mercati dell’Europa continentale, e appunto Findus in Italia.
Nomad Foods, che continuerà a essere quotata al London Exchange, farà domanda di ammissione a quotazione anche al New York Stock Exchange (si veda qui il comunicato stampa di Nomad).
Per Nomad si tratta della prima acquisizione di una serie nel settore dei brand di consumo. La Spac, infatti, è stata quotata nel xx 2014 con l’obiettivo di creare un gruppo che controlli una serie di marchi noti in Europa sulla falsariga di quanto già fatto negli Usa da uno dei due promotori di Nomad, Martin E. Franklin, ceo del colosso Jarden Corporation, che ha acquisito nel 2001 e che ha fatto crescere acquisendo da allora ben 120 marchi di beni di consumo dei più svariati settori, sino a portare il gruppo a una capitalizzazione di 10 miliardi di dollari. Jarden ha anche acquisito ultimamente due marchi italiani: gli scarponi da sci Dal Bello (si veda altro articolo di BeBeez) e le fragranze per la casa Millefiori (si veda altro articolo di BeBeez). Cresciuto nel Regno Unito, Martin Franklin è figlio di Sir Roland Franklin, che è stato il braccio destro del raider Sir James Goldsmith.
Ma anche l’altro promotore di Nomad ha un curriculum adeguato. Si tratta di Noam Gottesman, fondatore e ceo della società di investimento Toms Capital e cofondatore dell’hedge fund GLG Partners, che ha poi ceduto nel 2010 a Man Group.
I due saranno nominati presidenti non esecutivi di Nomad Foods, mentre il ceo Elio Leoni Sceti ha rassegnato le dimissioni e resterà in carica sino a fine giugno. Successivamente il manager resterà nel gruppo Iglo con il ruolo di consigliere di amministrazione non esecutivo.