Dopo l’ipo andata a monte lo scorso luglio (si veda altro articolo di BeBeez), gli azionisti di Sisal, cioé i fondi Apax (36,5%), Permira (36,5%) e Clessidra (20%), ora si preparano comunque a disinvestire. Nella relazione al bilancio consolidato 2014, infatti, si legge: “Sul fronte infine societario e di assetto finanziario, il gruppo continuerà a perseguire tutte le opzioni possibili che consentano di realizzare operazioni di successo che ne rispecchino il reale valore e assicurino lo sviluppo e le prospettive di crescita delle attività aziendali” (scarica qui il bilancio 2014).
Una frase sibillina, ma che può appunto essere interpretata nel senso che gli azionisti intendono valutare ogni opportunità che si presenti per passare il testimone a chi (mercato, altri fondi o soggetti industriali) abbia intenzione di investire nel gruppo specializzato in giochi e lotterie per fargli fare un ulteriore salto dimensionale.
Nel frattempo, Sisal ammette che i tempi sono ancora duri, ma sottolinea che le politiche di taglio di costi e di efficientamento permetteranno alla società di investire quest’anno oltre 40 milioni di euro, dopo i 33 milioni investiti nel 2014 e i 50 milioni del 2013. Lo ha annunciato ieri la stessa società con una nota, che riferisce che i conti consolidati sono migliorati nel 2014 con un volume d’affari di 13,9 miliardi di euro (+4,7% dal 2013), 821 milioni di ricavi (+6,3%), un ebitda rettificato di 188,8 milioni (+7,6%) e un debito finanziario netto di 894 milioni (da 914 milioni), seppure con un risultato netto ancora negativo per 1,3 milioni (scarica qui il comunicato stampa).
La perdita netta, comunque, è minima rispetto a quella registrata nel 2013 (98 milioni) e nei due anni precedenti, a seguito di una serie di multe pagate agli enti pubblici in relazione alle concessioni. In particolare, nel 2013, come stabilito dalla Corte dei Conti, il gruppo aveva dovuto pagare una multa di 76,5 milioni di euro per la definizione agevolata del contenzioso sugli apparecchi da intrattenimento. L’anno scorso, invece il gruppo ha goduto di un provento fiscale di circa 23 milioni a seguito del fatto che nel marzo 2014 il gruppo ha presentato un interpello alla Direzione Centrale dell’Agenzia delle Entrate richiedendo la conferma della propria soluzione interpretativa, ovvero la deducibilità ai fini Ires e Irap della multa pagata l’anno prima per definire il contenzioso slot. Nel maggio 2014 la Direzione Centrale Normativa ha confermato pienamente la deducibilità dell’onere in questione, consentendo al gruppo di iscrivere a bilancio un provento fiscale appunto di 23 milioni.
Quanto alle opportunità di crescita mediante acquisizioni, si legge nel bilancio consolidato, “sono state avviate alcune trattative. Tra queste si evidenzia quella relativa all’acquisizione di un ramo di azienda di proprietà di Sis srl in liquidazione, costituito da 55 negozi abilitati alla raccolta di giochi pubblici; Sis ha circa 200 dipendenti e 300 collaboratori e genera un volume d’affari di circa 250 milioni di euro di raccolta”. Sis ha chiesto l’ammissione al concordato preventivo liquidatorio e Sisal Entertainment spa ha formulato un’offerta vincolante per affitto e successivo acquisto di ramo d’azienda.