Massimo Zanetti Group sbarcherà in Borsa il 3 giugno con un flottante del 32,1%, che salirà al 35,6% in caso di sottoscrizione della greenshoe, L’obiettivo è il segmento Star. L’annuncio è stato dato ieri dal gruppo produttore di caffè che possiede, tra gli altri, il noto marchio Segafredo, in occasione della presentazione al mercato dei dettagli dell’ipo, che prevede un’offerta pubblica di vendita e sottoscrizione, che è partita e si concluderà il 28 maggio (scarica qui il comunicato stampa e si veda qui altro articolo di BeBeez).
Nell’ambito dell’offerta (scarica qui il prospetto informativo) saranno venduti 11 milioni di azioni, per gran parte (6,3 milioni) rinvenienti dall’aumento di capitale e per il resto (4,7 milioni ) dalla vendita da parte dell’azionista MZ Industries, che fa capo alla famiglia Zanetti. E’ prevista un’offerta pubblica (1,2 milioni di azioni) e un’offerta destinata agli investitori istituzionali (9,8 milioni di azioni). La forchetta di prezzo è stata fissata tra 11,6 e 15,75 euro per azione, in modo da raccogliere tra i 128 e i 173 milioni circa.
Massimo Zanetti Beverage ha chiuso il 2014 con 781,5 milioni di euro di ricavi (da 755,5 milioni nel 2013), 64,6 milioni di ebitda (da 54,4 milioni) e un un debito finanziario netto di 243,3 milioni (da 201,8 milioni). Il primo trimestre 2015, invece, ha visto ricavi per 217,3 milioni (da 171,3 milioni del primo trimestre 2014) e 12,3 milioni di ebitda (da 9,1 milioni) (si veda altro articolo di BeBeez).
Sulla base della forchetta di prezzo, l’equity del gruppo prima dell’amento di capitale è stato valorizzato in un intervallo compreso tra 324,8 e 441 milioni di euro, Il che significa un valore d’impresa compreso tra le 9,5 e le 11,3 volte l’ebitda del gruppo a fine 2014 (cioé tra 604 e 721 milioni), considerando il debito finanziario netto di 279,5 milioni milioni alla fine dello scorso marzo, In caso di integrale sottoscrizione dell’aumento di capitale, la capitalizzazione del gruppo sarà invece compresa tra 397,9 e 540,2 milioni di euro.
I proventi derivanti dall’aumento di capitale saranno utilizzati dalla società “in via prioritaria” per rimborsare anticipatamente il finanziamento per l’acquisizione Boncafè pari originariamente a 82,7 milioni di dollari più relativi interessi erogato da Intesa Sanpaolo (l’esposizione debitoria verso la banca era pari a 76,05 milioni di euro a fine marzo 2015) . “Qualora tali proventi non fossero sufficienti a rimborsare integralmente il finanziamento”, si legge nel prospetto,si continueranno ad applicare i limiti alla distribuzione dei dividendi previsti dal contratto di finanziamento in questione. Se tutto andrà bene, invece, il payout previsto per i dividendi è quello del settore e cioè una quota del 25-30% degli utili netti.
Gli altri obiettivi dell’ipo sono il rafforzamento della struttura patrimoniale e finanziaria della società e la crescita, spiega il prospetto informativo. A proposito di crescita, ha spiegato ieri il presidente Massimo Zanetti, “in prospettiva potremmo decidere di scendere nella quota azionaria, per esempio per condurre in porto acquisizioni di un certo peso» attraverso scambi con carta”.
In queste settimane, ha continuato il presidente di MZB Group, la società “ha allo studio due possibili acquisizioni mirate in altrettanti Paesi in cui siamo già presenti ma nei quali al momento il nostro lavoro non sta dando grandi soddisfazioni”. Si tratta di torrefazioni locali, società di media grandezza che potranno però rafforzare la presenza del gruppo italiano sul territorio. Le acquisizioni allo studio in questo momento non prevedono però uno scambio azionario. Penso che finanzieremo queste operazioni con il nostro cash flow”.