Pioneer Investments ha annunciato ieri che il suo fondo Pioneer Progetto Italia, gestito da Cinzia Tagliabue, ha sottoscritto un minibond da 5 milioni di euro emesso dalla Cooperativa Vitivinicola Moncaro, un’azienda marchigiana specializzata nella produzione di vini provenienti da vitigni autoctoni anche con metodi di coltivazione biologica.
Moncaro ha ottenuto rating Cerved pari a B1.1 (merito creditizio buono) e il prestito obbligazionario, che ha struttura amortizing (cioé prevede il rimborso periodico di quote capitale), ha scadenza 5 anni, paga una cedola annuale del 6,375% e sarà quotato sul mercato ExtraMot Pro di Borsa Italiana. Non è la prima volta che Moncaro emette minibond. A luglio 2013 ne aveva emesso uno da 4,9 milioni con cedola 5,25% e scadenza 1 luglio 2013 (si veda qui il comunicato stampa).
I proventi dell’emissione saranno utilizzati per finanziare il progetto di internazionalizzazione della cooperativa, allo scopo di accrescere il fatturato in particolare in Cina, Stati Uniti, Germania e Brasile.
“Dopo aver consolidato i risultati attraverso investimenti sul brand nei mercati storici, tra cui il Regno Unito, l’Olanda, la Germania, il Canada e il Giappone”, ha commentato Doriano Marchetti, presidente di Moncaro, “ora, vogliamo ampliare ulteriormente gli orizzonti penetrando nuovi mercati internazionali. Nel recente passato, Moncaro ha stipulato importanti joint venture commerciali. Siamo già presenti in Cina, dove abbiamo fondato la Moncaro Alcoholic Beverages, con sede a Pechino, che ha portato all’espansione del brand tramite la creazione di diversi punti di vendita monomarca; in India, dove abbiamo rinforzato la nostra presenza attraverso la joint venture Riona Wines; e negli Usa, dove abbiamo creato di recente la società Terre Cortesi Corporation, che ha sede a New York e punta all’espansione nel continente Nord Americano”.
Il regolamento del bond prevede la possibilità di coinvolgere l’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (Ismea) con ruolo di garante.
Il Documento di ammissione spiega infatti che l’emittente potrà chiedere l’intervento dell’Ismea a garanzia delle obbligazioni, così come previsto La legge di stabilità 2015 (comma 209), che assimila, ai fini delle garanzie che possono essere concesse dall’Ismea, i titoli del debito (e quindi i minibond) emessi dalle imprese operanti nel settore agricolo, agroalimentare e della pesca ai finanziamenti bancari contratti dalle stesse imprese, i quali per legge già possono essere oggetto di garanzia da parte dell’Ismea.
Nel caso in cui venga attivata la garanzia, allora a Cooperativa Morcaro verrà riconosciuto un decremento della cedola e il prestito assumerà la struttura bullet (cioé sarà rimborsabile in un’unica soluzione a scadenza).
Se invece la garanzia Ismea non verrà rilasciata oppure non verrà richiesta, allora Morcaro potrà sottoscrivere e consegnare agli obbligazionisti, entro il 31 luglio 2016, un altro tipo di garanzia, personale o reale ritenuta soddisfacente per iscritto dalla maggioranza degli obbligazionisti che rappresenti almeno il 50% più una delle obbligazioni emesse. Anche in tal caso all’emittente verrà riconosciuto un decremento della cedola e il prestito assumerà la struttura bullet.
Alla fine dello scorso gennaio alla cooperativa risultavano associati 870 produttori, attivi su una superficie coltivata a vigneto specializzato di circa 1.400 ettari ubicati nelle tre più importanti aree viticole della regione Marche che si identificano con il Verdicchio dei Castelli di Jesi, il Rosso del Conero e il Rosso Piceno.