Il fondo Usa Tengram Capital Partners ha annunciato ieri l’acquisizione di Zanella Confezioni spa, produttore italiano di abbigliamento maschile di alta gamma, particolarmente noto per i pantaloni di sartoria, e dalla scorsa estate in concordato preventivo (scarica qui il comunicato stampa).
Tengram, con sede nel Connecticut, è specializzato nel segmento mid-market e investe in società del settore consumer e retail. MF-Milano Finanza scrive oggi che, secondo quanto si legge nel documento di integrazione di proposta di concordato preventivo, depositata lo scorso novembre, Tengram ha messo sul piatto 15,5 milioni di euro, di cui poco meno di un milione rappresenta l’accollo del Tfr dei dipendenti.
Si tratta del secondo marchio italiano di abbigliamento di lusso che finisce nel portafoglio di Tengram dopo Luciano Barbera, acquisito lo scorso ottobre (si veda altro articolo di BeBeez). Proprio Todd Barrato, ex ceo di Brioni North America e nuovo ceo di Luciano Barbera, diverrà ceo anche di Zanella.
Zanella Confezioni, controllata tramite Zanella Holding spa da Armando Di Natale, vende i suoi prodotti negli Usa, in Canada e in Europa soprattutto in grandi magazzini di fascia alta, come le catene Nordstrom, Neiman Marcus e Mitchell’s. Zanella continerà a produrre nello stabilimento di Vicenza.
Brian Thorne, vicepresidente di Tengram ha dichiarato: «Siamo entusiasti di lavorare a stretto contatto con il team di Zanella per aiutarlo a rivitalizzare qusto noto marchio del lusso. Dopo aver valutato un certo numero di opportunità dopo il nostro investimento in Luciano Barbera, riteniamo che Zanella sia uno dei pochi brand che hanno la capacità di diffondersi velocemente sul mercato statunitense. Riteniamo che questa crescita possa essere trainata in primo luogo dal ringiovanimento del core business dell’azienda dei pantaloni e dall’espansione in altre nicchie come quella dei pantaloni casual».
L’attuale crisi di Zanella Confezioni, nata negli anni ‘60 a Caldogno (Vicenza), è l’epilogo di una serie di disavventure finanziarie iniziate nel 2007, quando la società ha siglato un accordo di ristrutturazione del debito bancario sulla base dell’art. 67 della Legge Fallimentare.
Zanella Confezioni ha oggi un debito verso le banche (Intesa Sanpaolo, Bpm, Banca Pop Vicenza, Cr Padova e Rovigo e Unicredit) di circa 9 milioni, residuo di un finanziamento da 16,6 milioni erogato nel dicembre 2003 a supporto dell’acquisizione della controllata Usa, prima di proprietà dello stesso Di Natale. Il debito era in scadenza nel 2010, ma sono state pagate solo le prime due rate.
Nel 2010 era stato tentato un accordo di ristruttutrazione del debito sulla base dell’art. 182-bis della LF, ma poi non se ne è fatto nulla e la società è stata ammessa nel 2012 a un concordato preventivo in continuità aziendale, che è stato poi però revocato.