Anche le pmi migliori conoscono troppo poco le recenti misure adottate dal governo di supporto alla crescita e di accesso al credito.
Il dato emerge da un rapporto appena pubblicato dal Ministero dello Sviluppo Economico, su dati raccolti nel maggio 2015 dalla Divisione VII PMI, Startup innovative e reti di impresa della Direzione Generale per la Politica Industriale, la Competitività e le Piccole e Medie Imprese del Mise (scarica qui l’indagine del Mise).
L’indagine è stata condotta su un campione di mille aziende considerate “eccellenti”, individuate al termine di una selezione che è partita da circa 61mila imprese (tra i 10 e i 250 addetti) con un fatturato tra 2,5 e 50 milioni di euro. Le mille imprese sono quelle che hanno superato almeno due tra i seguenti tre requisiti: avere realizzato nel triennio 2012-2014 spese in R&S, avere un discreto livello di managerialità (presenza di ameno tre manager/quadri), avere realizzato nel 2014 o programmato per il 2015 investimenti innovativi.
Nel dettaglio, ben il 53% delle imprese del campione ha dichiarato di non conoscere gli strumenti introdotti dal governo a loro supporto. In particolare la percentuale raggiunge i valori più elevati riguardo all’Aiuto alla Crescita Economica (70,5%), ai minibond (65,7%), ai contratti di rete (61,2%), alle agevolazioni su brevetti e marchi (55,2%). Quote più modeste di “non conoscenza” si riscontrano per le agevolazioni previste dalla Sabatini bis (33,9%), per il credito di imposta (35%), per l’assunzione di personale altamente qualificato (39,2%), infine per il Fondo di Garanzia (37,3%).
Nel contempo, l’Indagine ha evidenziato che una modesta quota di pmi eccellenti ha segnalato non solo di conoscere, ma anche di avere utilizzato le recenti misure di politica industriale; si posiziona intorno al 10- 12% la quota di imprese che indica di avere utilizzato il Fondo di Garanzia per le pmi per l’accesso al credito, il credito di imposta del 15% per investimenti in beni strumentali (Guidi-Padoan), le agevolazioni per l’acquisto di nuovi macchinari.
Le imprese, che hanno risposto di avere ottenuto agevolazioni, hanno anche dichiarato di avere riscontrato un effetto positivo, sia pure con intensità diverse, sulle principali variabili aziendali (in particolar modo sul fatturato e sugli investimenti). Modesto è apparso, invece, l’impatto sull’occupazione.
Poco più di un quarto del campione intervistato ha dichiarato, infine, di non avere registrato alcun effetto dalle agevolazioni ricevute con quote che vanno dal 13,1% delle imprese relativamente al credito di imposta per l’assunzione di personale altamente qualificato al 40,9% di imprese che ha ricevuto agevolazioni su brevetti, marchi.