Dopo la riorganizzazione del Fondo Strategico Italiano (si veda altro articolo di BeBeez), arriva anche quella del Fondo Italiano d’Investimento. L’operazione, anticipata lo scorso 1° aprile da MF-Milano Finanza, è stata annunciata ufficialmente ieri, a valle del voto dell’assemblea degli investitori, che ha dato il via libera alla “scissione parziale proporzionale” del primo fondo gestito da Fondo Italiano d’Investimento sgr e lanciato nel 2010 con una dotazione di 1,2 miliardi di euro.
Il primo fondo aveva investito parte della sua dotazione in partecipazioni dirette in pmi, parte in fondi di private equity dedicati alle pmi e una piccola parte in fondi di venture capital. I diversi investimenti sono stati quindi riallocati a tre diversi fondi gestiti dalla sgr: Fondo Italiano di Investimento, dedicato agli investimenti diretti nel capitale di imprese con una dimensione compresa tra i 10 e i 250 milioni di euro di fatturato; Fondo Italiano di Investimento Fondo di Fondi, focalizzato sugli investimenti in altri fondi di private equity; e Fondo Italiano di Investimento FII Venture, dedicato agli investimenti in fondi di venture capital (che si va ad affiancare al primo fondo di fondi dedicato al settore lanciato l’anno scorso).
Con il nuovo assetto dei fondi, “si potranno facilitare eventuali processi di raccolta”, spiega una nota diffusa ieri,”i sottoscrittori potranno valorizzare in modo chiaro e separato le tre attività” e “sarà facilitato l’eventuale disinvestimento o riduzione dell’esposizione da parte di investitori che potrebbero avere esigenze di liquidità”. Con la scissione la sgr si troverà in questo modo a gestire cinque fondi, contando appunto anche il primo fondo di fondi di venture e il fondo di fondi di private debt.
La Relazione annuale a fine 2015 del primo fondo spiega che alla fine dello scorso dicembre erano stati richiamati impegni dagli investitori per un toale di 624,7 milioni e che tra gennaio e febbraio di quest’anno sono stati richiamati altri x milioni, per un totale richiamato quindi di 643,6 milioni e un totale da richiamare di 556 milioni. Alla fine dello scorso settembre era stata deliberata l’estensione del periodo di investimento di 12 mesi e, quindi, fino al prossimo 9 novembre 2016. Al 31 dicembre 2015, risultano eseguite 10 (di cui 5 nel 2015) distribuzioni parziali anticipate a fronte di disinvestimenti, quali rimborsi in linea capitale, per un importo complessivo di 143,2 milioni, mentre lo scorso 26 gennaio il fondo ha effettuato un’ulteriore distribuzione parziale anticipata a fronte di disinvestimenti, sempre in linea capitale, pari a 8,3 milioni, derivanti dal rimborso quote dei fondi Wisequity III, Neip III e Ambienta II.
Quanto al fondo di fondi di private debt, la Relazione annuale spiega che l’operatività è iniziata il 1° settembre 2014 quando è stato effettuato il primo closing, grazie alla sottoscrizione del socio Cassa Depositi e Prestiti quale sponsor per uncontrovalore di 250 milioni di euro e che a fine 2015 l’ammontare target del fondo, di 500 milioni di euro, era stato sottoscritto per 335 milioni, grazie agli impegni di Icbpi (25 milioni), Intesa Sanpaolo (15 milioni) Creval (5 milioni) e Poste Vita (40 milioni). La relazione aggiunge anche che “alla data della presente Relazione, sono state perfezionate due ulteriori sottoscrizioni da parte di una cassa di previdenza e da parte di una assicurazione per un commitment ulteriore pari ad Euro 40.000.000. Il Fourth Closing (Quarta Chiusura Parziale delle Sottoscrizioni) a seguito di queste due ultime sottoscrizioni verrà perfezionato nei primi mesi del 2016”.
La Relazione annuale del fondo di fondi di venture, infine, ricorda che l’operatività del fondo è iniziata il 1° settembre 2014 quando è stato effettuato il primo closing grazie alla sottoscrizione del socio Cdp per un 50 milioni di euro. Il 28 aprile è poi stato effettuato il secondo closing a seguito delle sottoscrizioni di 10 milioni di euro da parte di Icbpi (5 milioni) e di Intesa Sanpaolo (5 milioni), cosicché a fine 2015 l’ammontare target del fondo fissato in 150 milioni di euro era stato sottoscritto per 60 milioni. La Relazione anticipa anche che lo scorso “11 gennaio 2016 sono state perfezionate le sottoscrizioni da parte di due casse di previdenza, ciascuna per un ammontare sottoscritto rispettivamente pari ad Euro 10.000.000. A seguito di queste ultime due sottoscrizioni, il 29 gennaio 2016 si è perfezionato il Third Closing (Terza Chiusura Parziale delle Sottoscrizioni) che ha portato il commitment del Fondo ad Euro 80.000.000”.
Intanto il prossimo 21 aprile è fissata l’assemblea dell’sgr che dovrà rinnovare il Consiglio di amministrazione attualmente presieduto da Innocenzo Cipolletta e guidato dall’amminsitratore delegato Gabriele Cappellini. E prima di quella data potrebbe concretizzarsi anche la riorganizzazione azionaria dell’sgr. Come anticipato da MF Milano Finanza lo scorso ottobre, infatti (si veda altro articolo di BeBeez), Cdp punta a incrementare il suo peso nel capitale dell’sgr per riallineare gli impegni di investimento nei fondi gestiti dalla società di gestione con le quote di controllo della stessa sgr.
Al momento, infatti, Cdp possiede soltanto il 12,5% del capitale della sgr, al pari degli altri azionisti (Abi, Confindustria, il ministero dell’Economia e delle Finanze, Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mps e icbpi), ma, come evidenziato sopra, si è impegnata per investimenti in equity che sono pari a circa la metà del totale degli impegni raccolti dai fondi.