Management & Capitali (M&C), l’investment company quotata a Piazza Affari al segmento MIV e controllata al 53% da Carlo De Benedetti (tramite Sper spa), si prepara a cedere Treofan Holdings GmbH,, il gruppo tedesco specializzato nella produzione di pellicole di polipropilene, che rappresenta la sua ultima partecipazione diretta in portafoglio. Lo ha scritto ieri Il Sole 24 Ore, rilanciando una notizia riportata da Mergermarket, che precisava anche che Leonardo & Co-Houlihan Lokey ha ottenuto il mandato di vendita.
La mossa è spiegata peraltro nella relazione al bilancio 2015 di M&C appena pubblicata, in cui si legge che “nel mese di gennaio 2016, M&C e gli altri principali azionisti di Treofan, hanno iniziato a rendere concreta la decisione da tempo maturata di procedere con la vendita del gruppo Treofan; hanno infatti conferito ad un advisor internazionale un mandato della durata di 15 mesi, con l’obiettivo di vendere il gruppo Treofan entro la fine dell’esercizio 2016”.
M&C e gli altri azionisti (Il resto del capitale di Treofan fa capo al fondo Merced Capital e a Goldman Sachs) avevano preso il controllo di Treofan nel 2009 tramite la conversione di un’emissione obbligazionaria high yield da circa 170 milioni di euro.
Sempre la relazione al bilancio di M&C spiega che nel portafoglio della società al 31 dicembre 2015 la partecipazione del 41,6% nel capitale sociale di Treofan era iscritta per 37,7 milioni di euro, a cui si correla per 14,6 milioni un credito per il finanziamento soci sempre a Treofan. Proprio la salutazione della partecipazione in Treofan nel 2014 per 5,2 milioni aveva pesato in maniera significativa sui risultato netto di bilancio di M&C che aveva registrato una perdita di 6,7 milioni. Per contro nel 2015 M&C ha chiuso con un utile netto di 0,7 milioni, anche grazie a 2,2 milioni da interessi attivi registrati in relazione al finanziamento soci concesso a Treofan.
Il gruppo Treofan, dopo la riorganizzazione messa in atto nell’esercizio 2014, hainfatti realizzato nel 2015 un significativo miglioramento delle risultanze economico finanziarie. La nuova struttura manageriale, nominata ad inizio esercizio, ha adottato efficaci misure per un’ulteriore riduzione dei costi fissi ed il recupero della redditività, perseguendo una strategia commerciale maggiormente focalizzata sull’incremento di volumi dei prodotti speciali (caratterizzati da migliori margini) e la riduzione dei prodotti commodities meno profittevoli. Ne è derivato un ridimensionamento dei volumi prodotti e venduti e una contrazione del fatturato consolidato sceso a 419,3 milioni di euro dai precedenti 431,6 milioni. Contemporaneamente, però, l’ebitda è balzato a 32,5 milioni dai 18 milioni del 2014 e il risultato netto consolidato, pur essendo ancora negativo per 4,9 milioni si raffronta con la perdita di 7 milioni del 2014 (si veda anche il comunicato stampa di Treofan).
In aumento però il debito. La realizzazione della linea TL a Neunkirchen ha comportato nel 2015 un esborso di 22,3 milioni, determinando a fine 2015 un incremento dell’indebitamento finanziario netto del gruppo a 56 milioni (senza considerare il finanziamento soci di 35 milioni) dal debito finanziario netto di 27,9 milioni registrato a fine 2014.
La decisione di vendere, seppure in animo da tempo, è stata accelerata dal recepimento in Italia della direttiva Ue sui gestori di FIA o fondi di investimento alternativi (AIFMD). La relazione al bilancio di M&C spiega infatti che la normativa italiana di attuazione della direttiva “identifica M&C quale società di investimento a capitale fisso (Sicaf). Le Sicaf per poter operare, devono chiedere autorizzazione a Banca d’Italia e rispettare le norme del Regolamento Banca d’Italia che prevedono, inter alia, una limitazione della concentrazione del rischio in strumenti finanziari non quotati di uno stesso emittente al 20% del totale delle attività. La concentrazione del rischio di M&C nei confronti di Treofan supera tale percentuale, impedendole, di fatto, la possibilità di ottenere l’autorizzazione da parte di Banca d’Italia. Secondo le disposizioni transitorie del Regolamento Banca d’Italia, i soggetti che gestivano FIA chiusi alla data del 22 luglio 2013 e che successivamente non hanno effettuato investimenti supplementari, non sono tenuti a presentare domanda di autorizzazione a Banca d’Italia, potendo quindi continuare ad operare, permanendo l’assenza di nuovi investimenti. Rientrando M&C nella categoria dei FIA gestiti internamente, il Consiglio di amministrazione ha ritenuto applicabili le suddette disposizioni transitorie e pertanto, in attesa di poter ricondurre la concentrazione del rischio nei parametri previsti da Banca d’Italia, ha deciso di sospendere la politica di investimento, focalizzandosi sulla gestione della partecipazione Treofan, ai fini di un’adeguata valorizzazione e monetizzazione dell’investimento e sugli impieghi temporanei di liquidità”.
M&C è partecipata poi per il 9,2% dalla Compagnie Financière La Luxembourgeoise, per il 3,4% da Tamburi Investments Partners e per il 2% da Veneto Banca tramite Banca Intermobiliare con un restante 13,5% di azioni proprie.
Il resto del portafoglio di M&C a fine 2015 era rappresentato da quote del fondo Idea Efficenza Energetica gestito da Idea Capital Funds sgr (valorizzate 7,7 milioni) e da disponibilità nette per 17,1 milioni (di cui 7,7 milioni di disponibilità liquide rappresentate da depositi su conti correnti bancari).