Anima, la Federazione delle associazioni nazionali dell’industria meccanica, lancerà oggi ufficialmente in occasione dell’assemblea annuale il progetto Anima Bond Industria 4.0. Lo scrive oggi MF Milano Finanza, precisando che l’obiettivo è infatti quello di sostenere le imprese della meccanica italiana che vogliono investire in impianti, tecnologie e ricerca e sviluppo in grado di allinearle allo standard 4.0 e che stanno cercando il capitale necessario per finanziare progetti di investimento a medio-lungo termine.
Partner scientifico del progetto è il Politecnico di Milano e in particolare Giancarlo Giudici, responsabile dell’Osservatorio Minibond e membro del Comitato scientifico di Anima, che ieri, in occasione della presentazione del Terzo Osservatorio Minibond del Politecnico ha anticipato alla platea l’esistenza del progetto di Anima.
Secondo quanto riferisce MF Milano Finanza, non è ancora stato dato un mandato a un arranger. A questo fine Anima è in trattative avanzate con Banca Finint, ma anche Bsi si è fatta avanti.
L’idea sarebbe strutturare un’operazione simile a quelle battezzate Hydrobond (150 milioni di euro nel luglio 2014 e 77 milioni nel gennaio 2016) che sono state organizzate, con il supporto di Banca Finint, per un gruppo di utility venete del Consorzio Viveracqua. Ognuna delle aziende in questione ha emesso un minibond con caratteristiche simili; questi sono stati acquistati da un spv che li ha cartolarizzati emettendo titoli asset backed, i quali sono stati a loro volta sottoscritti da investitori istituzionali e dalla Bei. Anche Bsi Merchant ha una esperienza nel settore, seppure su scala dimensionale diversa, visto che si sta occupando della strutturazione del cosiddetto «Pecorino bond» per un gruppo di produttori sardi.
Secondo quanto risulta a MF Milano Finanza, l’idea di Anima , che conta circa mille associati dei quali circa 200 potenziali emittenti di minibond, sarebbe portare a bordo sul progetto tra il 10 e il 20% di quelle 200 società, in vista di emissioni da 3-5 milioni di euro ciascuna, per un totale quindi di 150-200 milioni di euro. All’indomani della presentazione ufficiale del progetto, si apriranno gli incontri mirati con i potenziali emittenti, suddivisi per l’occasione in 9 diverse filiere.