Pare essere tutto diverso dal salvataggio e dal rilancio aziendale il disegno che Pillarstone Italy ha per la shipping company Rizzo Bottiglieri De Carlini Armatori, dalle cui banche finanziatrici pochi giorni fa ha acquisito 560 milioni di euro di crediti (si veda altro articolo di BeBeez).
Secondo quanto riferisce oggi MF Milano Finanza, infatti, Pillarstone Italy ha avanzato istanza di fallimento sulla stessa società armatoriale napoletana presso il tribunale di Torre Annunziata.
All’indomani dell’acquisizione da parte di Pillarstone dell’esposizione finanziaria detenuta da Banco di Napoli (gruppo Intesa Sanpaolo) per 246 milioni, da Banca Mps per 187 milioni e da Mps Capital Services per 127 milioni, l’amministratore delegato di Rbd, Giuseppe Mauro Rizzo, aveva detto: “Guardiamo positivamente a questa operazione, che vediamo come un’opportunità per l’impresa. Siamo pronti a valutare, assieme al nuovo creditore e agli altri creditori che già hanno espresso parere positivo sulla continuità aziendale nel precedente piano, tutte le soluzioni tese alla ristrutturazione aziendale e alla tutela della continuità aziendale”.
Ma appunto poi di continuità aziendale non pare che si stia parlando, visto che l’approccio di Pillarstone sarebbe tentare la strada del concordato fallimentare mantenendo le navi finanziate da Intesa Sanpaolo e Montepaschi per poi trasferirle sotto la gestione di Premuda (altra shipping company italiana acquisita nei primi mesi del 2017) e liquidare il resto degli asset. Un piano che, se confermato, dovrà superare il vaglio degli altri creditori e del tribunale di Torre Annunziata, che potrebbe invece propendere per l’amministrazione straordinaria, considerati i molti posti di lavoro in ballo (oltre 400).
E visto che contemporaneamente si dice che il fondo Taconic Capital stia esaminando vari dossier di crediti shipping in portafoglio a Banco Bpm, Confitarma (la Confederazione Italiana Armatori) ha deciso di intervenire. Fabrizio Vettosi, vicepresidente della commissione Finanza di Confitarma ha scritto all’Abi, chiedendo che venga rispettata la circolare emanata alla fine del 2015, nella quale gli istituti di credito si impegnavano a non cedere i propri crediti se non con una preventiva consultazione con Confitarma e con la società coinvolta. Passsaggio che evidentemente non è avvenuto nel caso di Rbd Armatori.
Il tema sarà al centro del consiglio di Confitarma che oggi si radunerà a Roma per eleggere il successore alla presidenza di Emanuele Grimaldi e che vede come unico candidato l’armatore partenopeo Mario Mattioli.