La Commissione europea sta lavorando a un pacchetto di misure intese a ridurre il livello dei crediti deteriorati esistenti ed evitare il loro accumulo in futuro, come convenuto in sede di Consiglio l’11 luglio 2017.
Lo ha annunciato la stessa Autorità europea mercoledì 11 ottobre, con una Comunicazione che contiene anche una serie di proposte per cercare di portare accordo tra i diversi stati membri in tema di nuove misure per rafforzare il settore bancario contro crisi future e che prevede l’introduzione graduale dello Schema di assicurazione dei depositi (European Deposit Insurance Scheme o Edis). Sinora infatti la Germania è stata molto restìa a prevedere una completa condivisione a livello europeo della protezione dei risparmiatori in caso di crac bancari, sostenendo che un simile approccio potrebbe equivalere a un sostegno da parte delle più ricche banche tedesche alle rivali più deboli in altri paesi europei (si vedano qui il comunicato stampa e qui il memo della Commissione).
L’annuncio in tema di crediti deteriorati arriva a pochi giorni di distanza dalla pubblicazione per consultazione da parte della Banca Centrale Europea di un addendum alle linee guida relative alla gestione degli Npl nella zona euro che erano state pubblicate lo scorso marzo (si veda altro articolo di BeBeez). L’addendum prevede che per i nuovi crediti dubbi generati a partire dall‘1 gennaio 2018 gli accantonamenti vengano portati al 100%, con un meccanismo automatico di svalutazione totale in due anni dei crediti deteriorati unsecured e in sette anni per quelli secured.
Tornando al pacchetto di misure proposte dalla Commissione, la cui adozione è prevista per la primavera del 2018, questo comprenderà:
- un progetto in materia di società di gestione patrimoniale nazionali;
- misure legislative volte a sviluppare ulteriormente i mercati secondari per i crediti deteriorati e ad accrescere la capacità dei creditori di recuperare il valore dei prestiti garantiti;
- una relazione contenente la valutazione della possibilità di una proposta legislativa volta a introdurre misure di sostegno prudenziali di natura regolamentare per ovviare all’insufficienza degli accantonamenti a fronte di nuovi crediti deteriorati; e
- l’indicazione della via da seguire per promuovere la trasparenza in materia di crediti deteriorati in Europa.
Sul secondo punto, si ricorda che entro il prossimo 20 ottobre è possibile inviare commenti a un documento pubblicato per consultazione sul sito della Commissione lo scorso 10 luglio in tema di sviluppo di un mercato secondario dei crediti deteriorati. (si veda qui altro articolo di BeBeez e qui la sezione dedicata alla consultazione).
Nel comunicato stampa diffuso a luglio, la Commissione spiegava che “la consultazione mira a raccogliere spunti da parte degli operatori interessati per migliorare il funzionamento del mercato secondario degli Npl (in senso anglosassone, che non si riferisce quindi alle sole sofferenze) e più specificamente in tema di servicing dei crediti da parte di soggetti terzi e di trasferimento dei crediti dai bilanci delle banche originator”.
La consultazione mira anche a ottenere dei feedback da parte degli operatori circa l’introduzione di un possibile nuovo strumento finanziario, battezzato “accelerated loan security”, che punta ad aumentare il livello di protezione dei creditori garantiti nel caso di default del debitore. Il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, responsabile di stabilità finanziaria, servizi finanziari e capital markets union, aveva commentato: “Una delle aree inc ui la Ue può dareun contributo è lo sviluppo di mercati secondari per il debito in distress. Se le banche fossero in grado di liberarsi degli asset accumulati sui loro bilanci tramite mercati secondari del credito più efficienti, potrebbero utilizzare la loro capacità gestionale per valutare nuove attività di finanziamento”.