Il colosso olandese Ing è sempre più convinto del fatto che le nuove idee e quindi nuovi flussi di reddito vengano dal confronto con le startup. Non solo, quindi, prosegue nell’organizzare l’Ing Challenge, che quest’anno si è tenuto ieri a Milano con focus sul fintech, per selezionare le aziende più interessanti, ma tesse partnership continue con startup di tutto il mondo, per costruire nuovi prodotti e servizi ed essere all’avanguardia.
Per esempio, ha spiegato il ceo di Ing per l’Italia Marco Bragadin, il vincitore dello scorso ottobre è stata piattaforma di equity crowdfunding WeAreStarting con la quale Ing ha in corso una serie di progetti e quindi è ragionevole immaginare la stessa prospettiva anche per il vincitore di quest’anno, la startup Rules, smart wallet condiviso della casa, che permette agli inquilini di avere un sistema centralizzato che integra i pagamenti condivisi in modalità no-cash.
Sempre da partnership con startup è nato anche l’ultimo prodotto lanciato in Italia nei giorni scorsi in contemporanea con la Francia (si veda qui il comunicato stampa). Si tratta della piattaforma di prestiti online per le piccole imprese, che in Italia è stata battezzata Prestito Arancio Business, che replica la già positiva esperienza della Spagna, dove la piattaforma è stata lanciata nel 2015 (si veda qui il comunicato stampa di allora). La piattaforma è stata sviluppata con una startup statunitense, Kabbage, leader nel campo delle tecnologie e delle piattaforme evolute per l’erogazione di prestiti istantanei alle pmi e di cui peraltro Ing è uno degli investitori. Kabbage nell’ottobre 2015 aveva infatti incassato 135 milioni di dollari in un round di investimento guidato da Reverence Capital Partners e una serie di istituzioni finanziarie, tra le quali appunto Ing, ma anche Santander InnoVentures e Scotiabank. Peraltro lo scorso agosto la startup ha fatto ancora meglio, garantendosi un investimento da 250 milioni di dollari da parte di Softbank (si veda qui il comunicato stampa).
La piattaforma di lending funziona anche grazie al supporto di altre startup, come l’olandese Ginger Payments, che si occupa della gestione dei flussi di incassi e pagamenti. Mentre per la firma digitale Ing si appoggia a un partner che non è startup, ma è comunque fintech, e che è l’italiana Infocert. La nuova soluzione, offre prestiti sino a 100 mila euro sino a un massimo di 12 mesi, in modalità totalmente paperless (nessun bilancio o visura richiesti) e garantisce una risposta sulla valutazione creditizia in soli 10 minuti. Ma è previsto che in prospettiva possano cambiare durate e dimensione dei prestiti, a seconda della risposta del mercato. Anche perché
Di partnership con stratup Ing ne conta a oggi ben 115. Le partnership con le fintech sono estremamente rilevanti da questo punto di vista: da una parte sono fonte di apprendimento dall’altra la banca può offrire loro forte brand, un’ampia base clienti, expertise finanziaria e capitale di cui hanno bisogno per investire. Non solo. A proposito di investimenti di capitale, se finora erano stati condotti su base opportunistica, senza una strategia strutturata, tramite il bilancio della banca, da fine ottore è stato costituito Ing Ventures, un corporate venture guidato dal ceo Benoît Legrand, a cui sono stati dati in dotazione 300 milioni di euro da investire in startup di tutto il mondo che siano attive in settori di interesse per lo sviluppo del business della banca. La dotazione del fondo potrebbe ulteriormente aumentare nel corso dei prossimi 4 anni in funzione dell’evoluzione digitale del gruppo.