Milano Investment Partners sgr, fresca di via libera di Banca d’Italia lo scorso dicembre, ha lanciato la raccolta di un primo fondo da 100 milioni di euro che investirà in startup attive nei settori del made in Italy, coon una storia di crescita (anche se recente) alle spalle basata sull’innovazione, supportandole nella crescita internazionale. Il fondo di scaleup punterà quindi a società con fatturati tra 3 e 15 milioni con l’obiettivo di acquistare minoranze qualificate.
Lo ha scritto Il Sole 24 Ore, precisando che a lanciare l’iniziativa, assieme al management della sgr, Stefano Guidotti (cofondatore ed ex ceo di U-Start) e Igor Pezzilli (ex Lazada, azienda asiatica acquisita dal gruppo Alibaba), sarà Angelo Moratti, erede della famiglia di petrolieri della Saras, e figlio di Gian Marco Moratti e della giornalista scrittrice Lina Sotis.
La nuova sgr è infatti partecipata da Angel Capital Management (il nuovo nome di Angel Lab), una delle cassaforti della famiglia Moratti, che sottoscriverà circa il 10% delle quote del fondo.
Il venture capital è una asset class nella quale la famiglia Moratti ha già investito da tempo. In particolare, infatti, tramite Angel Capital Management, holding di investimenti di Angelo Moratti, partecipa a U-Start, la società di advisory specializzata nel facilitare il matching tra società dei settori tech e digital e investitori privati italiani e internazionali (famiglie del calibro dei Marzotto e appunto dei Moratti e vari family office). Fondata da Stefano Guidotti e Andrea Colombo, U-Start è partecipata anche da Kairos Investment Management (si veda altro articolo di BeBeez).
Sempre Angel Capital Management lo scorso novembre è stata regista di una joint venture tra la nota catena di panifici italiana Princi e il colosso Usa delle caffetterie Starbucks, con Princi che sarà l’esclusivista alimentare di tutti i nuovi Starbucks Reserve Roastery, dopo i primi esperimenti di Seattle e Shanghai a fine 2017, di Milano (apertura prevista a fine 2018) e di New York, Tokyo e Chicago a seguire (si veda l’Ansa). L’operazione segue un accordo quadro siglato tra Princi e Starbucks nell’estate 2016 (si veda Il Corriere della Sera).