Il fondo Neva First, gestito da Neva sgr, società di venture capital di Intesa Sanpaolo controllata al 100% da Intesa Sanpaolo Innovation Center, ha partecipato a un round di serie D da 100 milioni di dollari, guidato da One Peak, a favore di Coro, società israeliana che progetta sistemi di cyber security fondata nel 2014. Al round hanno partecipato anche Energy Impact Partners e Balderton Capital, entrambi già investitori di Coro, così come lo era già lo stesso fondo Neva First, che, per l’investimento in quest’ultimo round di Coro è stato assistito sul piano legale da Portolano Cavallo (si veda qui il comunicato stampa di Coro e qui quello di Neva sgr).
Energy Impact aveva già guidato un round da 75 milioni di dollari nell’aprile 2023, al quale avevano partecipato anche Balderton e il precedente investitore israeliano Jerusalem Venture Partners (si veda qui il comunicato stampa di allora). Mentre Balderton aveva guidato un round da 60 milioni di dollari nell’aprile 2022, al quale avevano partecipato Jerusalem Venture Partners (JVP), Sound Ventures dell’attore di Hollywood Ashton Kutcher, MizMaa Ventures e appunto anche Neva First(si vedano qui il comunicato stampa di allora e qui altro articolo di BeBeez). JVP aveva supportato Coro per altri 20 milioni in precedenza. In totale, quindi, a oggi la società ha raccolto 255 milioni di dollari dagli investitori e viene valutata post-money 750 milioni di dollari (si veda qui il post su Facebook di JVP)
La società Coro ha realizzato una piattaforma all-in-one basata su un proprio motore di Intelligenza Artificiale che rileva i principali attacchi informatici come malware, ransomware, phishing e bot. La tecnologia è in grado di fornire una mitigazione automatica delle minacce senza interazione umana. Ha sede in Israele ma opera negli Stati Uniti, con uffici a New York e Chicago. Precedentemente nota come CoroNet, più di quattro anni fa si è spostata dalla protezione dei consumatori dalle minacce informatiche sul wifi pubblico alla protezione di sicurezza informatica per le aziende. Guidata dall’amministratore delegato e cofondatore Guy Moskowitz, la società ha visto crescere i ricavi del 300% lo scorso anno (si veda qui TechCrunch).
Tornando a Neva First, il fondo, che ha chiuso la raccolta nel settembre 2022 a quota 250 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez), oltre a investimenti in startup e scaleup Italia e negli Usa e in fondi di venture capital internazionali del calibro di Rocket Internet Capital Partners I & II, Techstars e Endeavor Catalyst III, ha in portafoglio partecipazioni in sei società israeliane. L’ultimo investimento prima di questo follow-on in Coro, risale al febbraio 2023, quando aveva investito in CoreTigo, specializzata nello sviluppo di soluzioni tecnologiche wireless. In precedenza, nel 2022 aveva investito, oltre che per la prima volta in Coro, anche in Cyberint, che sviluppa soluzioni per la ptoezione dal rischio digitale, analisi delle minacce e attack surface monitoring che proteggono le aziende dalle minacce informatiche grazie a un controllo ad ampio spettro sull’esposizione ai rischi esterni; in Classiq, società leader nell’innovativo ambito del Quantum Computing; in vFunction, la prima e unica soluzione creata per trasformare automaticamente e rapidamente app monolitiche in microservizi su larga scala; e in SeedX, società di software israelo americana operante nel settore agri-food tech. Escludendo l’ultimo follow-on in Coro, da gennaio 2022, il fondo aveva già investito oltre 23 milioni di euro nelle sei società israeliane(si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo infine che a settembre 2023 la sgr ha annunciato il lancio di due nuovi fondi: Neva II Global e Neva II Europe per complessivi 500 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Entrambi i fondi saranno operativi dal secondo semestre 2024 e punteranno sulle realtà che adottano le migliori politiche ESG e di economia circolare.