La bresciana Guber, tra i principali servicer indipendenti specializzato nella gestione degli Npl, si trasforma in Guber Banca dopo aver ricevuto l’autorizzazione all’esercizio dell’attività bancaria dalla Banca Centrale Europea (scarica qui il comunicato stampa). Nel processo di richiesta della licenza bancaria, Guber è stata assistita in qualità di advisor da Parente & Partners.
Guber Banca è controllata al 66,7% dai soci fondatori Francesco Guarneri e Gianluigi Bertini e al 33,3% dal fondo Usa Varde Partners, che è entrato nel capitale nel marzo 2017 (si veda altro articolo di BeBeez).
Guber, fondata nel 1991, a fine 2017 contava circa 7,5 miliardi di euro di crediti in gestione. Guber opera in tutta Italia con oltre 180 dipendenti e collaboratori, presidiando il territorio nazionale anche grazie a un network di oltre 280 legali corrispondenti. Guber, specializzata nella gestione e recupero di portafogli di crediti non performing, sia chirografari che ipotecari, è attiva anche nelle macro aree dedicate all’acquisto diretto di crediti e ai servizi due diligence & advisory, anche in ambito real estate.
Guber Banca sarà una banca digitale prevalentemente dedicata al credito e ai servizi alle pmi, specializzata nella gestione e acquisto di Npl e unlikely-to-pay, anche in partnership con investitori istituzionali e in continuità con l’attuale attività della società. Il processo di funding del nuovo istituto bancario, almeno nella sua fase iniziale, sarà concentrato sui depositi online.
La descrizione degli obiettivi della nuova banca è esattamente la stessa che si legge negli obiettivi del business plan di Spaxs, la Spac promossa da Corrado Passera e Andrea Clamer, che ha raccolto 600 milioni di euro dagli investitori proprio per comprare una piccola banca, capitalizzarla e trasformarla in un operatore dedicato al finanziamento delle pmi e all’investimento in Npl, finanziandosi grazie a una piattaforma fintech (si veda altro articolo di BeBeez). Spaxs, insomma, parte già con un agguerrito competitor. A meno che il competitor non diventi a sua volta il target.
Sul fronte target, peraltro, Spaxs ha già parecchi dossier sul tavolo. In particolare il Messaggero ha fatto il nome di Banca Interprovinciale, piccolo istituto commerciale modenese con cinque filiali nelle province di Bologna e Modena di proprietà di imprenditori e privati emiliani, di cui un gruppo (con il 30% del capitale) legato allo studio Scoa di Umberto Palmieri, già presidente della stessa banca, mentre il primo azionista singolo, con il 9,22%, è la Cassa di Risparmio di Rimini, recentemente passata sottoil controllo di Cariparma e intenzionata a uscire dal capitale. Un altro nome che circola come potenziale target di Spaxs è quello del Banco delle Tre Venezie di Padova, ma in totale pare che i dossier allo studio siano almeno dodici (si veda FinanzaReport).