Unicredit starebbe studiando la cessione di un portafoglio di crediti deteriorati costituito soprattutto da unlikley to pay immobiliari, quindi secured, per un valore lordo di 3 miliardi di euro. Lo ha scritto nei giorni scorsi MF Milano Finanza, precisando che si tratterebbe di una riedizione del progetto Sandokan, varato nell’autunno 2015, che ha poi portato il gruppo bancario a cartolarizzare un portafoglio da 1,3 miliardi di euro (si veda qui il comunicato stampa di allora). Questa volta, però, il portafoglio in questione avrebbe una dimensione di circa 3 miliardi di euro.
Secondo quanto riferisce MF-Milano Finanza, l’istituto guidato da Jean Pierre Mustier non dovrebbe quindi lanciare una gara ma rivolgersi direttamente agli interlocutori della prima operazione conclusa a fine 2016, cioè Pimco, Gwm e Finance Roma, tramite la newco Aurora Recovery Capital (si veda qui il comunicato stampa), che è avvenuta tramite una cartolarizzazione condotta dall’spv Yanez srl (si veda qui il bilancio 2017 di Unicredit, allegato 3)
Il progetto Sandokan è una delle joint venture strette negli anni scorsi da Unicredit con soggetti specializzati nella gestione di unlikley to pay. Le altre due, relative a unlikley to pay corporate, sono quelle invece con Pillastone Italy e con Dea Capital Alternative Funds sgr (ex Idea Capital) (si veda la presentazione sull’asset quality di Unicredit del dicembre 2016).
L’ultima cessione di Npl di Unicredit separata da quelle del progetto Fino (si veda altro articolo di BeBeez) risale allo scorso dicembre, quando la banca aveva venduto un portafoglio di 250 milioni di euro di crediti derivanti da contratti di leasing a MB Credit Solutions (si veda altro articolo di BeBeez). A novembre 2017, invece, l’istituto bancario aveva ceduto a MB Credit Solutions e Cerberus 715 milioni di euro di crediti del progetto Firenze (si veda altro articolo di BeBeez).