Il Gruppo Montepaschi ha completato ieri il processo di cartolarizzazione per la cessione-monstre di Npl che riguarda un portafoglio di Npl che a fine settembre 2017 aveva un valore lordo di 24,07 miliardi di euro (si veda qui il comunicato stampa), quindi un po’ più basso rispetto ai 26,1 miliardi calcolati a fine dicembre 2016 e di cui era stata data notizia lo scorso luglio, a valle dell’approvazione da parte della Commissione Ue del Piano di ristrutturazione 2017-2021 (si veda qui il comunicato stampa e la presentazione agli analisti).
Nel dettaglio, all’spv Siena NPL 2018 srl a fine dicembre 2017 era stato trasferito il portafoglio di crediti deteriorati di Mps (si veda qui avviso in Gazzetta Ufficiale) e aveva emesso varie tranche di titoli, che sono poi state ristrutturate secondo lo schema seguente:
- Titoli senior per 2,918 miliardi, a cui è stato attribuito un rating A3/BBB+/BBB rispettivamente da parte di Moody’s, Scope Ratings GmbH e DBRS Ratings (si veda qui il report di Moody’s). I titoli, che saranno assistiti da Gacs, verranno inizialmente detenuti da Mps, che successivamente ne valuterà la cessione di una quota sul mercato. Il tranching delle note senior investment grade è superiore alle attese del piano di ristrutturazione, che prevedeva una classe di titoli n on investment grade per circa 500 milioni, che non saranno quindi emessi. I titoli pagheranno una cedola pari al tasso euribor 3 mesi più 150 punti base, incorporando nella struttura il premio dovuto al Ministero dell’Economia per la garanzia concessa sui titoli stessi.
- Titoli mezzanine per 847,6 milioni, non dotati di rating e già ceduti lo scorso dicembre a (l’ex fondo Atlante II) gestito da Quaestio Capital sgr con un investimento di 805 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
- Titoli junior per 565 milioni, non dotati di rating, che verranno ceduti a Italian Recovery Fund, una volta ottenute le garanzie GACS sui titoli senior.
L’ottenimento delle garanzie Gacs sui titoli senior è previsto nelle prossime settimane, mentre il deconsolidamento del portafoglio di sofferenze è previsto entro il 30 giugno 2018, dopo la cessione dei titoli junior a Italian Recovery Fund. A proposito di Gacs, ieri si è saputo che il ministero dell’Economia ha avviato la procedura per ottenere dalla Commissione Ue un’estensione di altri 6 mesi delle Gacs, le garanzie pubbliche per le tranche senior di cartolarizzazioni di Npl (si veda l’Ansa). Istituite a febbraio 2016 per 18 mesi massimi e poi prorogate lo scorso settembre per altri 12 mesi, le Gacs scadono infatti il prossimo settembre.
Tornando a Mps, l’operazione è stata strutturata dal team di MPS Capital Services, Deutsche Bank, Mediobanca Banca di Credito Finanziario e JP Morgan in qualità di lead arranger e dal team HSBC e Crédit Suisse in qualità di co-arranger. MPS Capital Services, Deutsche Bank, Mediobanca Banca di Credito Finanziario, JP Morgan, HSBC e Crédit Suisse agiranno in qualità di placement agent.
Il portafoglio in questione sarà gestito da quattro special servicer e cioé da Credito Fondiario (6,2% del totale), Italfondiario (31,2%), Prelios Credit Servicing (4,5%) e Juliet (58,1%), con Juliet che è la piattaforma di gestione dei crediti ex Mps acquisita da Cerved Credit Management e Quaestio sgr. Credito Fondiario sarà anche master servicer.
Nel report di Moody’s viene precisato che l’operazione coinvolge anche una Reoco e che ciascun servicer potrà richiedere l’intervento della Reoco in sede di asta immobiliare, se lo riterrà conveniente. In quel caso, i sottoscrittori della tranche mezzanine della cartolarizzazione finanzieranno la Reoco per il pagamento del deposito d’asta e dei costi operativi. La reoco non potrà però possedere asset per un valore superiore ai 100 milioni di euro.
Il portafoglio cartolarizzato è composto per l’81% da prestiti ad aziende e per il restante 19% a privati; per il 55% è composto da prestiti unsecured e per il resto da secured, di cui il 37,5% con garanzie residenziali e di cui il 18,3% è rappresentato da garanzie immobiliari con valutazioni superiori ai 10 milioni di euro.
Con questa operazione, sale a oltre 54 miliardi di euro il conto
dei portafogli di Npl italiani passati sul mercato da inizio anno
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