La holding della ceramica Italcer, costituita da Mandarin Capital Partners sgr, tramite il suo fondo MCP II, per realizzare un cluster ceramico alto di gamma, prosegue nella sua strategia di aggregazione e si trova ora nella fase finale di una trattativa per l’acquisizione del 100% di Rondine Group spa. Lo scrive Il Sole 24 Ore.
L’operazione farà raddoppiare le dimensioni di Italcer a oltre 200 milioni di euro di ricavi e 25 milioni di ebitda, visto che Rondine ha chiuso il 2017 con 108 milioni di euro di ricavi e 14,5 milioni di utile, con 291 dipendenti tra le tre fabbriche di Rubiera, specializzata in gres porcellanato; quella di Vetto (sempre nel Reggiano) sede della Sadon acquisita nel 2010 e leader nei battiscopa; e quella di Sassuolo di Spray Dry, il più importante produttore di atomizzato del comprensorio ceramico sassolese.
Italcer è stata costituita da Mandarin Capital insieme al manager Graziano Verdi (ex amministratore delegato di Graniti Fiandre, di Technogym e di Koramic), che ha a sua volta investito nel capitale della società insieme ad altri investitori privati.
Per Italcer l’acquisizione di Rondine, segue quella di Devon & Devon nel settembre 2017 (si veda altro articolo di BeBeez), quella di Elios Ceramica nell’agosto dello stesso anno (si veda altro articolo di BeBeez) e quella de La Fabbrica nell’aprile (si veda altro articolo di BeBeez).
Rondine Group è controllata oggi al 50% dall’amministratore delegato Lauro Giacobazzi e per l’altro 50% dal gruppo turco Seramiksan, uno dei maggiori produttori di ceramica in Anatolia, che aveva rilevato nel 2013 la quota dal fondo Progressio Investimenti gestito da Progressio sgr (si veda qui il comunicato stampa di allora). Quest’ultimo a sua volta aveva finanziato il management buyout della società condotto da Giacobazzi nel dicembre 2006.