Nel febbraio scorso l’Italia, con la conversione in legge del Decreto Semplificazioni, ha introdotto i concetti di blockchain e smart contract, assegnando loro così valore giuridico (si veda altro articolo di BeBeez) e la Repubblica di San Marino ha varato il Decreto Delegato Blockchain (si veda altro articolo di BeBeez). Ma Malta non è da meno, dopo che a inizio giugno 2018 ha varato la sua normativa ad hoc, entrata in vigore nel novembre scorso. La normativa e le sue opportunità sono state illustrate il 5 marzo scorso a Milano in incontro promosso dall’Ambasciata della Repubblica di Malta e da FinanceMalta, l’iniziativa pubblico privata per promuovere Malta come centro finanziario internazionale. Il paese punta a diventare l’isola della blockchain e a fare in modo che la blockchain economy valga il 10% del Pil maltese.
Come ha spiegato Gianluca Bosuttil, legale presso lo studio David Zahra & Associates Advocates, la blockchain ha perso la fiducia del pubblico a seguito del crollo del bitcoin. Malta ha trovato una soluzione a questa crisi di fiducia nella regolamentazione, introducendo tre nuove normative: il Malta Digital Innovation Act – MDIA (scarica qui il testo della legge); l’Innovative Technology Arrangements and Services -ITAS (scarica qui il testo della legge) e il Virtual Financial Assets Act – VFAA (scarica qui il testo della legge). Il MDIA approva gli auditor dei sistemi e certifica le piattaforme DLT e gli smart contract. L’ITAS stabilisce il regime di registrazione dei dei technology service provider, come le piattaforme DLT e per la certificazione degli smart contract. Il VFA Act infine regolamenta le ICOs (Initial Coin Offerings) e i servizi legati agli asset virtuali. Il VFA è una nuova categoria di token creata a Malta, che può essere rilasciata tramite ICO e scambiata sul VFA Exchange.
Per lanciare una ICO a Malta, le persone fisiche e le aziende devono nominare un VFA agent autorizzato, che verifica che sia conforme alla legge maltese e preparare un whitepaper, da registrare presso la MFSA. Il settore blockchain è regolamentato da 3 autorità: Malta Digital Innovation Authority (MDIA); Malta Financial Services Autorithy (MFSA) e Malta Gaming Authority (MGA). MDIA si occupa della certificazione di piattaforme DLT e smart contract e della registrazione dei technology provider. La MGA esamina e approva la blockchain e le valute virtuale nel settore dei giochi. La MFSA è responsabile dell’approvazione e supervisione delle ICO, degli asset virtuali e degli scambi di criptovalute e in generale del sistema finanziario. “E’ un regolatore accessibile e pro-business”, ha affermato Ivan Grech, CEO di FinanceMalta. La regolamentazione abbastanza ampio da comprendere anche le applicazioni future della blockchain. Il paese sta inoltre lavorando per utilizzare la blockchain anche nei musei, ha anticipato l’ambasciatore di Malta in Italia Vanessa Frazier.
Infine Luca Egitto, Partner dello studio R&P Legal, ha confrontato la regolamentazione italiana della blockchain (si veda altro articolo di BeBeez) con quella maltese. A suo avviso, la svolta per noi è stato il riconoscimento degli smart contract e l’introduzione del concetto di blockchain. Tuttavia, la legislazione demanda eccessivamente all’Agid l’identificazione delle parti dello smart contract, senza specificare come questa avverrà. Inoltre, esistono dei progetti sulla blockchain che non rientrano nella descrizione che ne ha dato il governo italiano e che potrebbero quindi non essere escluse dall’ambito di applicazione della legge.