L’acceleratore italiano per il red biotech BiovelocITA e la società di investimento mista pubblico-privato Trentino Invest sono entrati nel capitale della startup trentina per la cura delle malattie genetiche Alia Therapeutics srl, apportando un finanziamento seed totale di 1,3 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa).
Del totale dei capitali, 1,1 milioni di euro provengono dall’acceleratore e 250 mila euro da Trentino Invest, che è una joint-venture di operatori finanziari trentini che conduce investimenti in società ad alto potenziale di crescita in Trentino-Alto Adige (partecipata da La Finanziaria Trentina, Istituto Atesino di Sviluppo, Fincoop e Trentino Sviluppo). Contestualmente, Alia Therapeutics ha acquisito il controllo di tre brevetti generati al Cibio, il Dipartimento di Biologia Cellulare, Computazionale e Integrata dell’Università di Trento, di cui è uno spin-off.
Alia Therapeutics è la prima startup italiana attiva nella cura delle malattie genetiche tramite le tecnologie di editing genomico, nata da uno spin-off del Cibio. I fondatori di Alia hanno scoperto una nuova classe di “forbici” del DNA di assoluta precisione, le evoCas9. La pubblicazione di questa scoperta nel gennaio 2018 su Nature Biotechnology portò a un rialzo delle quotazioni delle biotech del settore. Oltre a queste nuove tecnologie, Alia ha anche studiato e sviluppato nuovi sistemi di delivery e validato le sue molecole in modelli sperimentali. Inoltre, ha una licenza non esclusiva sul brevetto che rivendica le evoCas9 che condivide con Intellia Pharmaceuticals, uno dei giganti USA del settore.
“Grazie ai nostri studi, l’editing genomico può diventare adulto e l’interesse per questa tecnologia è globale. Il nostro obiettivo era di trattenerla il più possibile attraendo capitali e competenze. Grazie a BiovelocITA e Trentino Invest ci siamo riusciti: la nostra start-up adesso può decollare”, ha commentato Anna Cereseto, cofondatrice e leader scientifico di Alia Therapeutics e responsabile del laboratorio Cibio dell’Università di Trento.
“In Italia la ricerca di base contro le malattie genetiche è all’avanguardia e BiovelocITA ha un forte interesse strategico nel settore. Al Cibio lavorano ricercatori al vertice a livello mondiale che hanno sviluppato tecnologie innovative e proprietarie che possono avere un vasto campo di applicazione in diverse patologie. È sulla base di queste considerazioni che BiovelocITA ha deciso di puntare sullo sviluppo di Alia Therapeutics”, ha detto Gabriella Camboni, amministratore delegato di BiovelocITA.
BiovelocITA si propone di supportare la nascita e lo sviluppo di aziende biotech innovative in tutte le aree terapeutiche. E’ stata fondata da Sofinnova Partners, Silvano Spinelli e appunto Gabriella Camboni. I due manager sono molto noti nel settore, visto che sono stati i fondatori di EOS, società venduta nel 2013 a Clovis Oncology per 470 milioni di dollari (si veda altro articolo di BeBeez) e, precedentemente, di Novuspharma, quotata sul Nuovo Mercato nel 2000 e poi venduta a Cell Therapeutics. Sofinnova Partners aveva investito in entrambe le società fin dai loro esordi. Spinelli, presidente di BiovelocITA, dal marzo 2018 è anche venture partner di Sofinnova Partners (si veda altro articolo di BeBeez).
A fine novembre 2018 l’acceleratore ha investito 680 mila euro per il 50% del capitale di Amypopharma, startup dell’area della biochimica e della nanomedicina, spin-off dell’Università di Milano-Bicocca (si veda altro articolo di BeBeez) e nel marzo scorso ha finanziato due nuovi importanti studi scientifici in campo medico per 1,9 milioni di euro complessivi (si veda altro articolo di BeBeez).