E’ iniziata lo scorso 19 aprile la nuova era di Banca Ifis, l’istituto di credito veneto quotato a Piazza Affari diventato negli ultimi anni uno dei maggiori player italiani nel segmento dei Npl, oltre a essere molto attiva sul fronte del factoring e dei finanziamenti alle pmi, soprattutto dopo l’acquisto per 2 miliardi di euro di GE Capital Interbanca.
Banca Ifis ha visto uno storico cambio della guardia al vertice, dopo 25 anni di guida da parte dell’ex amministratore delegato Giovanni Bossi, che a inizio marzo non è stato confermato dalla proprietà (si veda altro
articolo di BeBeez). A guidare la banca a valle dell’assemblea di bilancio dello scorso 19 aprile è stato infatti nominato come nuovo ad Luciano Colombini, sinora ad di Banca Finint. Vice presidente, invece, è stato nominato ErnestoVon Furstenberg, figlio di Sebastien Egon Von Furstenberg, 38 anni, che è anche ceo de La Scogliera, la holding che controlla Banca Ifis al 50,177% (si veda qui il comunicato stampa).
La Scogliera a sua volta fa capo, da un lato, ai figli del defunto stilista Egon von Furstenberg (Alexander e Tatiana), a sua volta figlio di Clara Agnelli (sorella di Giovanni e Umberto, mancata nel luglio 2016), e dall’altro, con la quota di maggioranza, allo zio Sebastien Egon Von Furstenberg (fratello dello stilista).
Il passaggio del testimone non è avvenuto senza polemiche. Il Gazzettino ha riportato una frase lapidaria di Sebastien Egon Von Furstenberg, alla fine dei lavori dell’assemblea, a proposito di Gianni Bossi che “aveva confuso i ruoli, era arrivato il momento di cambiare con una persona d’ordine”. Bossi, da parte sua, in una lettera ai dipendenti li ha salutati dicendo: “Non saranno questi ultimi pochi mesi di sofferta gestione a modificare la straordinarietà di un viaggio iniziato nel 1995” e in assemblea ha ricordato: “Quando sono arrivato nel 1995 la banca in Borsa valeva 3 miliardi di lire, cioè 1,5 milioni di euro, ora mille volte di più. Lascio una banca solida, con grandi manager e 1750 dipendenti di prim’ordine”.
In effetti a fine 2018 il margine di intermediazione consolidato era di 576,5 milioni di euro (+9,7% dal 2017) con un utile netto di 146,8 milioni, in calo dai precedenti 180,8 milioni, ma con un dividendo per azione 2019 di 1,05 euro (si veda qui il comunicato stampa). Tuttavia il titolo in Borsa ha sofferto parecchio nell’ultimo anno e mezzo, passando dai massimi vicini a quota 49,3 euro di inizio ottobre 201 7 per una capitalizzazione di circa 2,6 miliardi, ai minimi a 14 euro di fine ottobre 2018, per poi risalire a metà febbraio aa 20 euro, scendere di nuovo a 14,6 euro a fine marzo e riportarsi giovedì 18 aprile a quota 16, per una capitalizzazione di 864 milioni di euro.
C’è stata inoltre battaglia tra le minoranze che si contendevano l’unico altro posto lasciato libero in Cda. Le liste erano state depositate infatti da parte di Giovanni Bossi (3,454%), Francesca Maderna (1,989%) e Marina Salomon, tramite la sua Alchimia spa (0,546%); da parte dei fondi di investimento azionisti che insieme sono titolari del 3,06% del capitale; e da parte di Preve Costruzioni, titolare del 2,14% del capitale (si veda altro articolo di BeBeez). Alla fine in Cda è entrato Roberto Diacetti, rappresentante dei fondi.