A fine 2018 Cassa Forense aveva investito in fondi di private capital poco meno di 2 miliardi di euro, spalmati su 82 diversi fondi, per i quali ha impegni di investimento complessivi per 2,8 miliardi. Lo si legge nel bilancio 2018 della Cassa, che precisa anche nel corso del secondo semestre del 2018 l’impegni in private capital è aumentato di circa il 9% rispetto a inizio anno, a seguito della sottoscrizione di nuovi impegni di investimento per 230 milioni di euro.
Il bilancio spiega anche la componente Real Estate Close-ended (fondi chiusi real estate) mantiene una preponderanza significativa rispetto alle altre asset class, dovuta principalmente alla valorizzazione del fondo Cicerone, che conta per oltre il 50% del totale NAV dell’intero portafoglio illiquido (circa un miliardo di Euro appunto su un totale di poco meno di 2 miliardi). Il bilancio precisa che “tale dinamica è inoltre strettamente collegata alla morfologia del portafoglio illiquido di Cassa Forense e al periodo di ramp-up in cui versano molti dei fondi di private equity: a tal proposito infatti, va ricordato come Cassa Forense ha iniziato a investire in maniera sensibile nel segmento in oggetto solo a partire dal 2014 ad una media di circa 150 milioni di nuovo commitment all’anno”.
Al 31 dicembre 2018 la componente Alternative e Real Estate costituisce circa il 23,3% del portafoglio, di cui: il 17,6% circa è investito in Fondi UCITS Absolute Return, il 4,7% si riferisce alla gestione Cash Plus di Schroder, il 18,2% si riferisce agli investimenti nel private equity, il 4,1% agli investimenti nel private debt, mentre nel comparto real estate il 40,1% è costituito dall’investimento nel fondo Cicerone, il 13,1% nei fondi di real estate diretto e infine il 2% negli immobili diretti. Al 31 dicembre 2018 il totale del portafoglio di Cassa Forense ammontava a 11,642 miliardi di euro. Il comparto alternativi, che comprende tutte le strategie alternative liquide, pesava il 5,6%; mentre la componente alternativa illiquida, composta da private equity, private debt e infrastrutture, pesava il 5,9%. Infine la componente investita in fondi immobiliari chiusi e open-ended era pari al 13,3% (compreso il fondo Cicerone).
L’asset allocaton strategica prevede che il peso degli investimenti in private equity, private debt e infrastrutture cresca fino a raggiungere il 10,5% del patrimonio, e prevede anche che si incrementino gli investimenti nel settore del real estate fino al 14,5% del patrimonio. Al fine di esercitare, al massimo livello possibile, la funzione di monitoraggio sull’attività svolta dai gestori dei fondi alternativi, Cassa Forense cerca sempre di avere una rappresentanza nei comitati consultivi (advisory board): a oggi Cassa Forense è presente in 41 advisory board.
Nel 2018 la Cassa Forense ha sottoscritto fondi di private equity per un impegno complessivo assunto di 125 milioni di euro:
• Headway Investment Partners IV con un impegno di 30 milioni di euro
• Progressio Investimenti III con un impegno di 20 milioni di euro
• Ambienta III con un impegno di 25 milioni di euro
• L Catterton Europe IV con un impegno di 25 milioni di euro
• Equinox III con un impegno di 25 milioni di euro.
Inoltre, il Cda della Cassa a inizio dicembre ha deliberato la sottoscrizione del fondo Private Equity Partners Group Life 2018 per un impegno di 40 milioni euro, ma a fine dicembre non era stata ancora completata la procedura di sottoscrizione, per cui l’investimento non è stato ricompreso all’interno delle analisi di asset allocation.
Nel corso dell’anno la Cassa ha poi comprato mille quote del fondo di private equity F2I III dall’Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza dei Farmacisti, con l’assunzione di un impegno aggiuntivo di 10 milioni di euro rispetto a fine 2017, che ha portato il commitment complessivo verso il fondo a 160 milioni di euro. Sempre sul fronte infrastrutture, la Cassa lo scorso anno ha aumentato di 5 milioni di euro il suo impegno nel fondo Radiant Clean Energy, che si aggiunge all’impegno precedente di altri 5 milioni; ha sottoscritto il fondo Macquarie European Infrastructure Fund 6, con l’assunzione di un impegno di 50 milioni; e ha preso un impegno da 19,9 milioni di dollari nel fondo Infrared Infrastructure V.
Sul fronte del private debt, infine, la Cassa ha sottoscritto tre fondi European Loan Senior Secured, per complessivi 59,9 milioni di euro; e il fondo di private debt Anthilia BIT III, con un impegno di 25 milioni di euro. Inoltre resta sempre aperta l’ipotesi che la Cassa possa aumentare il suo impegno nel fondo di private debt Italian Loans Portfolio di Fondaco-Carval, per il quale la Cassa ha già sottoscritto un impegno di 15 milioni, ma che potrebbe aumentare di altri 10 milioni nel momento in cui il fondo raggiungesse un committement complessivo pari o superiore ai 230 milioni.