Banca Finint ha allo studio per la seconda metà dell’anno il lancio di un fondo di private equity di turnaround per supportare le aziende manifatturiere del Nordest in difficoltà. Lo ha annunciato lunedì 13 maggio la banca veneta nella sua nota di presentazione dei dati di bilancio 2018, che ha visto Finint raggiungere un margine finanziario e da servizi di 49 milioni, in crescita del 13% dal 2017, e un un utile netto consolidato di 9,8 milioni, in crescita di ben ill 50% (si veda qui il comunicato stampa).
Sul tema il presidente di Banca Finint, Enrico Marchi, ha commentato: “Quest’anno abbiamo allo studio un fondo gestito dalla nostra sgr, per evitare di perdere aziende che industrialmente vanno bene ma che soffrono per problemi finanziari. Vogliamo mantenere nel Veneto la testa di queste imprese finite per esempio nella gestione della Sga, ma non solo, ed entrare nel loro capitale proprio gestendo gli Utp, le inadempienze improbabili”, ha spiegato Marchi.
Il suo interesse per il tema in verità risale al gennaio 2018. All’epoca, a margine della giornata celebrativa del primo Elite Basket Bond, strutturato da Banca Finint, Marchi dichiarò che il gruppo Finint, con la sua divisione che si occupa di servicing, era interessato a cercare di “gestire al meglio la partita dei crediti deteriorati delle banche venete che verranno dati a Sga e quindi da Sga ai soggetti con cui deciderà di lavorare” (si veda altro articolo di BeBeez) e che un tema al quale la banca stava lavorando era proprio “quello degli Utp, ovvero i crediti incagliati che a mio avviso rappresentano il vero termometro della situazione. Stiamo ragionando su questo tema con l’obiettivo di salvaguardare il tessuto economico del Veneto. Ci sono strumenti che si possono adottare, dei fondi, mi auguro anche che ci siano degli interventi di investitori istituzionali, di imprenditori che hanno molto liquidità, per intervenire in queste aziende che sono in tensione finanziaria, ma hanno ancora margini molto interessanti in termini di ebitda”. Alla domanda se Banca Finint avesse in programma operazioni a breve, Marchi non si sbilanciò: “Stiamo studiando”.
“Come per gli altri fondi che gestiamo cercheremo degli investitori per le risorse necessarie a entrare nel capitale delle imprese da 20-30 milioni in su, potremo anche lavorare insieme con Veneto Sviluppo e Pillarstone“, ipotizza il presidente di Banca Finint.
Si tratta di una svolta nell’approccio al private equity da parte di Banca Finint che sinora aveva gestito società di investimento di cui era advisor Finint& Partners. Nelle scorse settimane, infatti, è stato completato lo spin-off del team di private equity, composto da Domenico Tonussi, Nicola Bordignon, Piergiorgio Fantin e Daniele Mondi, che ha fondato Itago, società indipendente controllata dal team con uffici a Venezia e Milano, dedicata a investimenti di private equity in pmi (si veda altro articolo di BeBeez). Il team, che lavora insieme da più di 10 anni, continuerà a essere l’advisor di NEIP III Sicaf.
Quest’ultima ha investito in nove aziende e disinvestito già da quattro di loro. Le partecipazioni ancora in portafoglio sono quelle in Spraytech (impianti dedicati alla verniciatura industriale per il settore conciario), Altanova Group (testing e monitoraggio degli impianti elettrici di alta e media tensione), CVS Ferrari (container handling equipment su gomma), Panificio San Francesco (pane precotto e surgelato per la GDO), ABL (macchine per la lavorazione della frutta da consumare fresca), mentre sono già state disinvestite le partecipazioni in Vimec (abbattimento barriere architettoniche), Lafert (motori elettrici), Nuova Giungas (giunti isolanti per il settore dell’oil&gas) e Forno d’Asolo (prodotti di pasticceria surgelati).
Finint Investments sgr, che gestirà il nuovo fondo di private equity di turnaround, oggi gestisce fondi mobiliari e immobiliari che a fine dicembre 2018 avevano oltre 2,2 miliardi di euro di attività in gestione. Nel corso del 2018 l’sgr ha lanciato il secondo prodotto specializzato in Npl, battezzato Fondo Finint Principal Finance 2, con un target di raccolta di 200 milioni di euro, sulla scia del successo del primo prodotto di principal finance che è in fase di disinvestimento. Sempre in area mobiliare nel corso del 2018 è stato istituito un fondo multistrategy a due comparti sottoscritto da una primaria compagnia assicurativa per complessivi 140 milioni, che è focalizzato su investimenti in fondi di private equity in ambito paneuropeo con l’obiettivo di generare rendimento sulle attività inerenti al ramo vita e ramo danni della compagnia. Nel real estate sono stati lanciati tre fondi con focus sul settore del social housing con un obiettivo di investimento complessivo di oltre 250 milioni per la gestione di oltre 1.200 alloggi. Sul fronte dei fondi energy, poi, l’sgr gestisce oltre 120MWP in impianti fotovoltaici attraverso quattro fondi immobiliari e due mobiliari. Nel settore del private debt è attualmente in fase di raccolta il fondo PMI Italia II che ha effettuato il primo closing a quota 52 milioni di euro su un target complessivo di 150 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).