E’ Sagitta sgr il nuovo nome di Vegagest sgr, la società di gestione di fondi mobiliari e immobiliari, passata sotto il controllo di Europa Investimenti a fine 2017 (si veda altro articolo di BeBeez), che a sua volta nel marzo 2018 è passata sotto il controllo di Arrow Global Group plc, uno dei principali investitori e gestori di debito in Europa quotato al London Stock Exchange, mantenendo comunque al suo posto il management team (si veda altro articolo di BeBeez). C’è ancora una piccola quota del capitale (4,36%) dell’sgr che fa capo a Veneto Banca in liquidazione e che in prospettiva verrà rilevata sempre da Europa Investimenti.
Il nuovo nome dell’sgr, che richiama il concetto di freccia come quello della capogruppo, sancisce il cambio di passo dell’sgr, che mira a diventare il primo asset manager italiano indipendente focalizzato sul mercato dei distressed asset (si veda altro articolo di BeBeez e qui il comunicato stampa).
Guidata dall’amministratore delegato Claudio Nardone (già manager di Europa Investimenti), con presidente Sido Bonfatti e vicepresidente Stefano Bennati (amministratore delegato di Europa Investimenti), Sagitta ora si prepara a lanciare una nutrita batteria di fondi, forte di tutte le autorizzazioni di Banca d’Italia necessarie per la gestione di fondi immobiliari e di fondi di private equity, di private debt e di fondi di credito. Nella maggior parte dei casi i nuovi fondi vedranno Arrow Global nel ruolo di anchor investor. Arrow Global ha messo a budget investimenti per 100 milioni di euro quest’anno per i fondi di Sagitta.
In particolare, un fondo sarà dedicato agli Utp corporate, secured e unsecured, oggi in portafoglio alle banche italiane di medie e piccole dimensioni. La proposta è quella di comprare l’intero portafoglio Utp corporate di queste banche, con queste ultime che andrebbero a sottoscrivere quote del fondo in modo tale, da un lato, da ottenere la cosiddetta derecognition dal punto di vista delle norme di vigilanza bancaria e quindi liberare capitale, e, dall’altro, di poter partecipare un domani del rilancio delle aziende debitrici, che, grazie all’intervento del fondo, che metterà nuova finanza, in modo tale da permettere alle aziende in questione di tornare a crescere e di ripagare i loro debiti. Non è ancora stato stabilito un target preciso di raccolta.
Nardone ha spiegato: “Le banche che abbiamo in mente come partner sono istituti che hanno inmedia portafogli Utp da 200 milioni di euro. Se consideriamo che da questi portafogli vadano a individuare un perimetro di cessione da 70-100 milioni, diciamo che il nostro obiettivo è quello di fare accordi con almeno 3-4 banche di questo tipo in modo da avere apporti iniziali attorno ai 250 milioni di euro di crediti, dopodiché potremo anche ampliare il fondo ad altre banche. Quanto alla nuova finanza per rilanciare le aziende, la metterà Arrow Global insieme ad altri investitori”. Sul tema Massimiliano Ciferri, country manager di Arrow Global, ha tenuto a sottolineare che “Arrow Global ha un ampio network di potenziali coinvestitori interessati ad affiancarci nei nuovi fondi che lancerà l’sgr”.
Il fondo che sembra più avanti nella strutturazione è lo “securitization fund”, cioè un fondo che funzionerà come un spv, che quindi acquisirà crediti Npl e a cui si applicheranno limiti e vantaggi della legge 130/1999 sulle cartolarizzazioni. Il fondo a oggi ha annunciato un primo closing a 50 milioni di euro, grazie all’impegno di Arrow Global, e punta a una raccolta complessiva di 150 milioni in 18-24 mesi. Il fondo investirà in crediti non performing che potranno derivare da procedure concorsuali o da altre situazioni di crisi.
Un altro fondo in rampa di lancio è quello di direct lending specializzato in fatture commerciali che funzionerà tramite una piattaforme fintech proprietaria. Il fondo, battezzato Short Term Crescitalia Fund, sarà lanciato e raccolto con Crescitalia Holding, advisor indipendente e specializzato nell’analisi del merito di credito (già advisor del fondo HI CrescItalia PMI Fund gestito da Hedge invest sgr). investirà da 50 a 500 mila euro per singola operazione e acquisterà carta commerciale performing delle pmi italiane che hanno ottimi clienti e/o contratti di fornitura da anticipare. Il target minimo per partire è di 25 milioni, mentre il target massimo di raccolta è d 150 milioni. Sarà l’unico fondo nel quale Arrow Global non investirà perché il profilo di rischio/rendimento atteso per questo tipo di investimenti è troppo basso per gli investitori di Arrow.
Allo studio c’è poi uno Special Situation Fund, cioé un fondo di private equity dedicato al recupero di aziende che si trovano in situazioni di crisi finanziaria, pur avendo fondamentali industriali solidi (cosiddetto recovery capital).
Sul fronte immobiliare, in pipeline c’è un fondo Reoco, che punta a gestire gli asset ripossessati sottostanti a crediti ipotecari distressed. Il fondo potrà investire direttamente in immobili, ma anche, sino al 49% del totale degli asset, in cartolarizzazioni e in crediti secured.
Sempre sul fronte immobiliare è allo studio anche un Solution Fund, che sarà istituito tramite l’apporto di immobili, diritti reali immobiliari o crediti ipotecari (questi ultimi solo se strumentali all’acquisto degli immobili e dei diritti reali di cui sopra), che potranno essere conferiti al fondo nell’ambito di situazioni di crisi di varia natura.
In tema immobiliare Sagitta SGR eredita infine da Vegagest anche la gestione del Fondo Aster, proprietario dell’area sulla quale sarà sviluppato l’avveniristico progetto Milano4You, primo Smart District integrale in Italia che sorgerà nel quartiere di Segrate, alle porte di Milano, e che rappresenta un modello innovativo di sviluppo immobiliare. Il distretto sorgerà in un’area di 300 mila mq tra Segrate, Pioltello e Vimodrone, e ospiterà circa 90 mila mq di superficie edificata, costruiti integrando architettura, infrastruttura energetica e piattaforma digitale, immersa in un parco di 80 mila mq. Lo scorso marzo l’sgr ha raggiunto un importante traguardo siglando la convenzione urbanistica, l’atto definitivo necessario che ha dato ufficialmente il via al progetto. “Abbiamo ricapitalizzato il fondo con 10 milioni di euro e nelle scorse settimane il fondo ha ottenuto da Axa una fideiussione da 15 milioni per lo sviluppo del progetto”, ha commentato Nardone.