Camuzzi spa, società leader a livello nazionale nella distribuzione di gas fallita nel 2012, ha ceduto al marchio di moda di lusso Bottega Veneta due immobili per 32,5 milioni di euro. Il valore di vendita permette alla società di incassare una rilevante plusvalenza rispetto ai realizzi che erano stati precedentemente previsti. Nella vendita, la società è stata assistita dallo studio Edoardo Ricci, specializzato in diritto societario e fallimentare.
Gli immobili erano messi sul mercato dai tre curatori fallimentari della società per soddisfare le richieste dei creditori ipotecari Unicredit, Banca Popolare di Sondrio, Ubi e Bnp Paribas, che insieme all’erario vantano crediti per quasi 170 milioni di euro. L’operazione costituisce un ulteriore passo avanti nella realizzazione del piano concordatario della società, da completarsi nel 2021. In tal senso, ricordiamo che nel novembre scorso Camuzzi ha venduto a Coima la sua sede in via Ripamonti per oltre 25 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Camuzzi spa è nata nel 1929 ed è stata comprata dall’ingegnere piacentino Leonardo Garilli e dal suo socio Ruggero Jannuzzelli nel 1975. I figli dei due soci (Fabrizio Garilli e Ruggeromassimo Jannuzzelli) sono diventati a loro volta soci e hanno investito in nautica, editoria ed arte: tre settori molto colpiti dalla crisi economica. Il colpo di grazia all’azienda è stato dato da una cartella dell’Agenzia delle Entrate da 40 milioni di euro, derivante dall’incorporazione di Wave. Camuzzi ha quindi proposto il concordato tramite i liquidatori Stefano Barbiera e Claudio Calabi nell’ottobre 2012. La proposta è stata omologata dal Tribunale di Milano nel febbraio 2017 (si veda il decreto di chiusura della procedura) e approvata dalla quasi totalità dei creditori nel novembre scorso (si veda Top Legal). Si tratta di uno dei rari concordati fallimentari omologati negli ultimi anni e tra i pochi in grado di soddisfare il ceto creditorio per oltre 55% dei sui crediti.