E’ finalmente andata in porto la vendita di Persidera, leader italiano nelle reti di trasmissione del segnale televisivo digitale terrestre, che sarà acquisita dal fondo infrastrutturale F2i e dalla sua partecipata Ei Towers, la società che possiede le torri di trasmissione tv di Mediaset, delistata da Piazza Affari lo scorso anno a valle di un’opa lanciata da F2i insieme alla stessa Mediaset (si veda altro articolo di BeBeez). A vendere sono state Tim (70%) e Gedi (30%), per un enterprise value di 240 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa di F2i e qui quello di Tim). L’operazione, soggetta ad approvazione delle autorità competenti, dovrebbe essere chiusa entro l’ultimo trimestre 2019.
L’annuncio arriva a valle di trattative durate oltre un anno. La vendita era diventata una questione cruciale per l’azionista di maggioranza di Telecom Italia, Vivendi, visto che la cessione di Persidera era la condizione posta dall’Authority Antitrust Ue perché il gruppo francese potesse salire al controllo del gruppo italiano. Nel febbraio 2018 F2i, in cordata allora con RaiWay, avevano presentato un’offerta per acquisire Persidera. Tuttavia, l’offerta era pari a poco più di 200 milioni di euro e quindi ben al di sotto delle attese degli azionisti, che speravano in una valutazione attorno ai 350 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Nell’ottobre 2018 l’offerta fu migliorata di circa il 10% rispetto ai 200 milioni iniziali, quindi intorno a 220 milioni, ma non fu accettata comunque.
Questa volta, dopo un ulteriore aggiustamento al rialzo del prezzo, l’operazione è andata in porto. Nel dettaglio, entro la data del closing verrà effettuata la scissione di Persidera in due separate entità: una che rimarrà titolare delle 5 frequenze del digitale terrestre, relativi contratti attivi e personale e la seconda nella quale confluirà l’intera infrastruttura di rete e il relativo personale. F2i acquisirà l’intero capitale della nuova Persidera mentre EI Towers acquisirà il 100% della nuova società di infrastruttura di rete.
“F2i con questa operazione prosegue il percorso iniziato con l’acquisizione di EI Towers, volto alla creazione di un operatore infrastrutturale indipendente e neutrale, aperto alla collaborazione con i broadcaster nazionali e internazionali. L’operazione pone inoltre le basi per il consolidamento del settore al fine di favorirne la razionalizzazione secondo standard europei ed una rapida ed efficiente transizione verso le nuove tecnologie del digitale terrestre (DVBT 2)”, ha commentato Renato Ravanelli, amministratore delegato del fondo F2i.
L’impatto complessivo atteso sulla riduzione della posizione finanziaria netta di Tim nel 2019 è pari a circa 160 milioni, importo che comprende il corrispettivo da incassare al closing per la partecipazione del 70%, i dividendi distribuiti dalla società e l’effetto del deconsolidamento del debito Persidera. L’operazione si inquadra in un contesto di razionalizzazione del portafoglio e di focus sulle attività core ed è coerente con il progetto di valorizzazione della società perseguito da Tim e Gedi sin dalla creazione della partnership avviata nel 2015 attraverso l’integrazione delle rispettive frequenze televisive e relative attività.
Persidera, guidata dall’amministratore delegato Paolo Ballerani, gestisce cinque mux digitali terrestri (attualmente ospitano più di 60 canali tra i quali Nove, Cielo, SkyTg24, Giallo, Super!, DMax, Tv2000, Focus, K2, Paramount Channel e il segnale tv di Radio Maria). La società ha chiuso il 2018 con ricavi per 76,1 milioni, un ebitda di 39,5 milioni di euro e un utile netto di 14,4 milioni. Il 2017 si era invece chiuso con ricavi per 72,6 milioni, un ebitda di 39,6 milioni e un debito finanziario netto di 99,9 milioni (si veda qui l’analisi di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
L’acquisto di Persidera da parte di F2i segue di pochi giorni quello di Porto di Carrara spa, che detiene i porti di Carrara, Marghera e Massa Carrara (si veda altro articolo di BeBeez). Nel gennaio di quest’anno, F2i si è aggiudicato la gara per la cessione del 55% dell’aeroporto regionale Trieste Airport di Ronchi dei Legionari per 32,8 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).