Phoenix Asset Management, servicer romano specializzato in gestione di portafogli di Npl e Utp, punta sulle Reoco, forte dei nuovi benefici strutturali e fiscali loro riconosciuti dalla riforma della legge sulle cartolarizzazioni (si veda qui il comunicato stampa).
Le Reoco (Real estate owned companies) sono società veicolo (spv) costituite per acquisire, gestire e valorizzare beni immobili che garantiscono i crediti da cartolarizzare. Il Decreto Crescita, come noto, ha modificato la legge 130/1999 sulle cartolarizzazioni, introducendo una serie di agevolazioni in tema di Utp e di Reoco (si veda sul tema l’Insight View di BeBeez News Premium 12 mesi, scopri qui come abbonarti a soli 20 euro al mese).
In tema di Reoco, tra le varie novità, la norma stabilisce che i beni e diritti trasferiti alla Reoco o le somme da esse derivanti costituiscono un patrimonio separato da quello delle società. Questo comporta che non possa essere aggredito da parte di altri creditori rispetto alla società di cartolarizzazione e che qualsiasi reddito prodotto dal patrimonio non sia imputabile alla Reoco. Quest’ultima, quindi, è considerata fiscalmente neutra, nel senso che il reddito prodotto dal suo patrimonio segregato è escluso dalla tassazione sul reddito di impresa.
“La nuova normativa sulle Reoco porta notevoli benefici al settore immobiliare anche in materia fiscale, tra cui la neutralità fiscale dell’operazione della Reoco (a beneficio della cartolarizzazione) e le agevolazioni sugli acquisti di immobili residenziali realizzati dalle Reoco, oltre a un’imposta fissa di 200 euro anziché del 9%, beneficio esteso anche a chi acquisterà l’immobile come prima casa, oppure in caso di acquirente corporate, dichiari divolerla rivendere entro 5 anni dall’acquisto”, ha commentato infatti Steve Lennon, fondatore e CIO di Phoenix Asset Management.
Phoenix, seppur in mancanza di indicazioni legislative sui loro aspetti fiscali e contabili, aveva costituito delle Reoco fin dal 2018. Tra queste, rientra la Valereo srl, costituita ai sensi della nuova norma nel novembre 2018, che ha già gestito numerosi interventi in asta, difendendo con successo il valore dei beni immobiliari e quindi dei relativi crediti. Già nei primi mesi del 2019 sono state presidiate molteplici aste a difesa dei beni immobiliari per un controvalore in eccesso di 7,5 milioni di euro. Sono stati riscontrati esiti positivi sia in termini di aggiudicazioni da terzi a valori ben oltre il prezzo base d’asta, sia in termini di aggiudicazioni proprie svolte allo sviluppo del business case immobiliare, già delineato nei dettagli prima della partecipazione in asta. La strategia Real Estate è inoltre supportata da una Business Unit Real Estate dedicata.
“Phoenix ha sviluppato un progetto in grado di coniugare, in ottica sinergica, specifiche competenze immobiliari con la gestione del credito in linea con l’evoluzione del contesto di mercato. Abbiamo infatti sviluppato una business unit Real Estate dedicata a tutti gli aspetti immobiliari dei nostri portafogli, curando l’analisi dei beni, la vivacizzazione delle aste, la borrower collaboration, la gestione e valorizzazione dei beni rimpossessati in asta, grazie alle novità introdotte dalle Reoco”, ha spiegato Lennon.
Phoenix Asset Management è stata fondata da Steve Lennon, Paolo Lo Giudice e Roberto Tavani. Dal marzo 2018, è controllata da Prime Credit 3 e Oxalis Holding, con i tre fondatori che mantengono una partecipazione. PC3 è un veicolo lussemburghese di private equity specializzato nei servizi finanziari che investe prevalentemente in credito distressed e in particolare in Npl, altri crediti, leasing altri strumenti di debito deteriorati, che fa capo ad Anacap Group. Oxalis è invece una piattaforma di investimento di fondi controllati dal colosso Usa dell’asset management Pimco (si veda altro articolo di BeBeez). Phoenix gestisce 10 miliardi di euro di crediti, suddivisi in 15 portafogli di Npl o Utp. Inoltre, ha curato la due diligence per conto di investitori internazionali di portafogli di crediti deteriorati per un valore superiore ai 25 miliardi di euro.