E’ partito ufficialmente nella notte tra giovedì 1 e venerdì 2 agosto scorsi il Progetto Italia, ossia dell’operazione di consolidamento del settore nazionale delle grandi opere e delle costruzioni in difficoltà, che vedrà come anchor investor Cassa Depositi e Prestiti. Progetto Italia permetterà in generale al settore delle costruzioni, che rappresenta circa l’8% del Pil nazionale, di rafforzarsi, riavviando numerose opere bloccate e mettendo in sicurezza quelle pianificate per il prossimo triennio.
Come noto, l’idea è dotare Salini-Impregilo delle risorse finanziarie necessarie per condurre il salvataggio e il rilancio delle principali aziende del settore, a partire dal gruppo Astaldi, quotato a Piazza Affari (si veda altro articolo di BeBeez). A questo fine, Salini-Impregilo ha già depositato un’offerta per la sottoscrizione di un aumento di capitale riservato in Astaldi da 225 milioni, ma appunto nel frattempo stava negoziando a sua volta con gli investitori e le banche per dotarsi della necessaria potenza di fuoco.
In una lettera aperta ai dipendenti di Salini-Impregilio, Pietro Salini ha scritto: “Progetto Italia parte da un progetto industriale che ha l’ambizione di creare un gruppo internazionale ancora più grande, in grado di competere con i principali player del settore, capace di presentarsi sul mercato entro il 2021 con un fatturato di 14 miliardi, un portafoglio di 62 miliardi“.
Nella nota diffusa venerdì 2 agosto, come atteso, Salini Impregilo ha precisato che l’importo complessivo dell’aumento di capitale è di 600 milioni di euro, così come già anticipato un paio di settimane fa. Nel dettaglio, l’attuale azionista di controllo (al 74,69%), Salini Costruttori spa, si è impegnato per 50 milioni, Cdp (tramite Cdp Equity) per 250 milioni (si veda qui il comunicato stampa di Cdp) e le banche finanziatrici (affiancate dall’advisor Houlihan Lokey) per complessivi 150 milioni, mentre i restanti 150 milioni saranno offerti ad altri investitori istituzionali. In ogni caso, però, l’eventuale inoptato sarà sottoscritto da un consorzio di garanzia costituito da un pool di banche (si veda qui il comunicato stampa di Salini). Salini Impregilo ha poi ricordato di aver ricevuto un impegno da parte di un gruppo di banche per ottenere linee di credito per un totale di 984 milioni sempre a supporto del progetto (si veda altro articolo di BeBeez). Nel dettaglio, le linee di credito saranno destinate a Salini Impregilo (per un massimo di 200 milioni, prima del concordato di Astaldi e altri 200 dopo l’aumento di capitale di Salini) e ad Astaldi (384 milioni per realizzare il concordato e altri 200 in sua esecuzione).
Infine, in termini di governance, è stato deciso che il Cda di Salini Impregilo includerà 5 componenti designati da Cdp Equity, tra cui il presidente indipendente, previo gradimento di Salini Costruzioni. E’ stato inoltre costituito un nuovo Comitato Strategico per supportare il Consiglio di amministrazione nell’implementazione di Progetto Italia fino al suo completamento.
Salini Impregilo è uno dei maggiori global player nel settore delle costruzioni di grandi infrastrutture complesse, quotato alla Borsa di Milano. È tra i leader globali del settore idrico (dighe e impianti di gestione delle acque) e dei trasporti, impegnato nei principali sistemi di mobilità sostenibile (metropolitane e ferrovie). Ha realizzato alcuni dei progetti infrastrutturali più iconici al mondo per ponti, strade e autostrade, edifici civili e industriali, aeroporti. Il gruppo ha chiuso il primo semestre dell’anno con ricavi per 2,7 miliardi di euro (dai 2,61 miliardi del primo semestre 2018), con un ebitda rettificato di 238,6 milioni (da 215,9 milioni) e con un debito finanziario netto di 1,1 miliardi (dagli 1,19 miliardi del 30 giugno 2018 , ma in aumento di 162 milioni da fine dicembre). Il tutto con un portafoglio ordini totale da 35,7 miliardi e nuovi ordini acquisiti e in corso di finalizzazione da inizio anno per circa 6,1 miliardi (si veda qui il comunicato stampa).
Il Gruppo Astaldi è uno dei principali contractor in Italia e tra i primi 25 a livello europeo nel settore delle costruzioni, in cui opera anche come promotore di iniziative in project financing. Attivo da 90 anni a livello internazionale, opera nella progettazione, realizzazione e gestione di infrastrutture pubbliche e grandi opere di ingegneria civile, prevalentemente nei comparti delle infrastrutture di trasporto, degli impianti di produzione energetica, dell’edilizia civile e industriale, del facility management, impiantistica e gestione di sistemi complessi. Opera in Italia, Europa e Turchia, Africa (Algeria), America del Nord (Canada, USA), America Latina e Far East (Indonesia, India). A fine 2018 l’indebitamento netto di Astaldi era salito a 2,05 miliardi di euro, contro gli 1,86 miliardi di fine settembre a causa delle escussioni di garanzie subite dal gruppo. Il debito comprende il prestito ponte di Fortress Investment da 75 milioni erogato nel febbraio 2019 (si veda altro articolo di BeBeez).