Russell Investments e Mediobanca Private Banking hanno annunciato ieri il lancio del Mediobanca Private Markets Fund II, ampliando ulteriormente l’offerta in investimenti illiquidi dedicati alla clientela private (si veda qui il comunicato stampa).
Mediobanca Private Markets Fund II è un comparto di Russell Investments Alternative Investment Sicav di diritto irlandese, riservato agli investitori professionali e agli investitori non professionali che investono un ticket minimo di 500 mila euro e gestito da Russell Investments Ireland. Il fondo, sviluppato dalla statunitense Russell Investments e distribuito in esclusiva da Mediobanca Private Banking fino al 29 ottobre 2019, offre una soluzione di investimento integrata e diversificata su asset class illiquide.
Si tratta del secondo fondo della serie dopo il Mediobanca Private Markets Fund I, che lo scorso marzo ha annunciato la chiusura della raccolta a quota 135 milioni di euro, sempre in partnership con Russell Investments (si veda altro articolo di BeBeez).
Luca Gianelle, managing director per l’Italia di Russell Investments, ha commentato: “Riteniamo che un approccio diversificato abbinato a un programma d’investimento dilazionato nel tempo, possa fornire maggior valore al portafoglio degli investitori. Russell Investments è stato pioniere nella gestione multimanager sin dagli anni ’80 e la stessa logica continua a essere applicata nella costruzione di soluzioni illiquide con l’identificazione delle strategie più interessanti a livello globale, nelle quali il valore della ricerca, della consulenza e della gestione rappresenta ancora un elemento distintivo”.
Il lancio del nuovo fondo era stato anticipato a BeBeez da Theo Delia-Russell, Deputy Head di Mediobanca Private Banking, in occasione del suo intervento lo scorso luglio al convegno di BeBeez su investimenti alternativi e mondo private (si veda altro articolo di BeBeez). “Il private equity fa parte delle asset class a cui crediamo i clienti professionali debbano avere esposizione strutturale, anche se limitata. Ci siamo mossi coerentemente con il nostro posizionamento: focalizzato su clientela HNWI e UHNWI, anticipando il mercato”, aveva detto allora Delia-Russel, che a proposito della partnership con Russell Investments, aveva continuato: “La scelta è stata quella di trovare un primario partner globale che fosse indipendente e avesse un indiscusso track record: come asset allocator negli illiquidi e come accesso ai migliori fondi di private equity a livello globale, anche quelli meno noti al grande pubblico. Quanto alla struttura, abbiamo scelto di partire con un fondo chiuso e riservato di diritto irlandese, con molte maggiori restrizioni in termini di collocamento, ma con maggiore libertà di operatività per il gestore. Lo definirei un vero ‘advised fund’ di private equity”. Il fondo in questione, avva detto ancora il manager di Mediobanca, “è un fondo globale, con maggiore focus su Usa e su Europa, ma diversificato per gestori e per strategie: sarà investito prevalentemente nel mercato secondario ma anche in real asset; questo per avere una durata più breve e flussi di cassa già dai primi anni. Fa parte di un programma di investimento in questa asset class: un secondo fondo. partirà immediatamente dopo l’estate”. Fondo che appunto è stato lanciato ieri e che come il primo è di diritto irlandese, essendo un nuovo comparto della Russell Investments Alternative Investment Sicav.
Ci sono però clienti con disponibilità molto più importanti, diciamo oltre i 50 milioni di euro, professionali, family office o piccoli istituzionali, che chiedono di avere accesso ai singoli fondi. Per questi clienti, “stiamo studiando soluzioni che permetteranno ai nostri clienti professionali e ai clienti istituzionali di avere accesso diretto ai singoli fondi. E’ un percorso con maggiori complessità, su cui stiamo sviluppando diverse opzioni“, aveva anticipato ancora a luglio Delia-Russell.
“Tassi bassi o negativi e mercati azionari con multipli elevati fanno riflettere sull’opportunità di sacrificare la liquidità e liquidabilità dello strumento, allungando l’orizzonte temporale”, ha commentato ieri Theo Delia-Russell, precisando che “ora è possibile investire in asset reali attraverso i club deal o attraverso esposizione ad asset privati. Il nostro approccio è basato su un’architettura aperta con l’obiettivo di raggiungere migliori rendimenti netti rapportati al giusto rischio. Riteniamo che riuscire a selezionare opportunamente gestore, strategia e mercato, sia la chiave per aggiungere valore ai portafogli nel lungo termine”.
A proposito di club deal, ricordiamo che nel dicembre 2017 Mediobanca ha promosso la nascita di The Equity Club, insieme a Roberto Ferraresi, ex partner del private equity francese PAI Partners, e Gianmarco Gandolfi. The Equity Club è partecipato da alcune famiglie imprenditoriali italiane (si veda altro articolo di BeBeez) e a oggi ha condotto tre investimenti. L’ultimo è stata lo scorso maggio l’acquisizione di una partecipazione in La Bottega dell’Albergo, azienda marchigiana player nel settore della produzione e distribuzione di cosmetici per il mercato dell’hotellerie di lusso e licenziataria di luxury brand italiani, internazionali (si veda altro articolo di BeBeez), mentre pochi giorni prima The Equity Club aveva investito in Philogen spa, società biotech focalizzata sulle terapie basate su anticorpi (si veda altro articolo di BeBeez). Nel giugno 2018, invece, il club deal era entrato anche nel capitale di Seri Jakala srl, società specializzata in servizi di marketing a maggior valore aggiunto, basati tra l’altro sull’analisi dei big data (si veda altro articolo di BeBeez).