Banca Profilo lancia il club deal delle farmacie. “Il progetto si chiama Apotek e si tratta di un deal per rilevare 40-50 farmacie concentrate in città del Nord Italia. Per finanziare il progetto, è stata costituita holding (Neo Apotek) in cui sarà effettuato un aumento di capitale fino a 30 milioni in due round di raccolta”, ha detto al Corriere Economia Fabio Candeli, amministratore delegato di Banca Profilo, che ha aggiunto: “Investiremo per creare un modello di farmacia come hub della salute a 360 gradi,che garantisca al cliente un rapido accesso a servizi specializzati e personalizzati. Effettueremo un riposizionamento del mix di prodotti per spingere l’offerta commerciale e aumentare la marginalità. Il mercato delle aggregazioni non è ancora maturo, Neo Apotek agisce come uno dei primi operatori e dopo aver raccolto un congruo pacchetto di farmacie, potrà vedere agli operatori specializzati. Comprare al dettaglio per vendere all’ingrosso”. L’obiettivo, ha aggiunto Candeli, è raggiungere “un fatturato aggregato di circa 60 milioni in 5 anni”.
Come noto, la Legge 124 del 04.08.2017 (GU n 189 del 14.08.2017) ha rivisitato in alcuni elementi fondamentali le disposizioni relative all’assetto di controllo delle farmacie. In particolare, sono state previsti: 1) la possibilità dell’ingresso di società di capitale nella titolarità dell’esercizio della farmacia privata; 2) la rimozione del limite delle quattro licenze in capo a una identica società; 3) la soppressione dei requisiti soggettivi per la partecipazione alle società che gestiscono farmacie; e 4) la possibilità che la direzione della farmacia gestita da una società sia affidata anche a un farmacista che non sia socio. Tutti elementi che, pur in presenza di un limite del 20% di controllo delle farmacie della medesima regione, spingono verso la concentrazione del settore e attraggono l’interesse di gruppi internazionali e di fondi di private equity (si veda altro articolo di BeBeez).
Il tutto in un settore dove l’allungamento dei termini di pagamento da parte delle pubbliche amministrazioni, unitamente all’erosione subita negli anni dalla marginalità delle farmacie per effetto del calo del prezzo dei farmaci, ha determinato un amento continuo del ricorso al credito e a forme di finanziamento alternative, con i grossisti che sempre più spesso sono tra i maggiori creditori delle farmacie in difficoltà e potrebbero in tale modo divenirne finanziatori. Ecco quindi che gli spazi di investimento ci sono eccome.
Non a caso nel novembre 2018 F2i ha firmato il suo primo deal nel settore, comprando il controllo di Farmacrimi, il gruppo romano a cui fanno capo 12 farmacie e 14 parafarmacie, oltre che una società attiva nella distribuzione all’ingrosso di farmaci, controllati dall’imprenditore messinese Vincenzo Crimi (si veda altro articolo di BeBeez).