![Giovanni Maggi, presidente di Assofondipensione](https://bebeez.it/files/2019/11/Giovanni-Maggi-presidente-di-Assofondipensione-300x157.jpg)
Sarà da un miliardo di euro il fondo di private capital destinato ai fondi pensione a cui sta lavorando Fondo Italiano d’Investimento sgr con il supporto di Cdp e Assofondipensione. L’annuncio ufficiale del lancio è previsto per il 2 dicembre, durante l’assemblea annuale di Assofondipensione, ma la scorsa settimana il presidente dell’associazione dei fondi pensione negoziali Giovanni Maggi, in un incontro durante la Financecommunity Week, ha anticipato appunto che il fondo dovrebbe auspicabilmente raggiungere la cifra di 1 miliardo di euro, e che Cdp dovrebbe investire tra il 30 e il 50% circa della somma raccolta accanto a sei pensione. Il fondo in questione investirà in private equity, private debt e infrastrutture.
I lavori per lanciare il nuovo fondo durano da diversi mesi. In aprile si era tenuto un incontro in Cdp, con la presentazione della proposta tecnica di investimento in asset alternativi (il limite posto dal decreto 166/2014 per gli illiquidi è del 30%). In seguito l’amministratore delegato di FII sgr Carlo Mammola, in occasione della Private Equity Conference del settembre scorso, aveva anticipato che stava lavorando a un progetto con Assofondipensione (si veda altro articolo di BeBeez). E lo stesso Maggi aveva anticipato il progetto in un articolo a firma apparso su Itinerari Previdenziali.
Nel medesimo articolo, Maggi diceva anche che Assofondipensione si è fatta inoltre promotrice di un’iniziativa parallela a quella con Cdp e Fondo Italiano d’Investimento sgr. Si tratta di un progetto condiviso tra alcuni fondi negoziali per l’implementazione di investimenti alternativi tramite la selezione di un advisor specializzato che supporti gli enti coinvolti nelle diverse fasi tecniche del progetto. I fondi pensione in questione sono Arco, Prevedi, Previambiente e Concreto (si veda qui Itinerari Previdenziali).
Non è la prima volta che FII prova a stanare i fondi pensione. Se ne parlava già nel febbraio 2016, quando ancora alla guida dell’sgr c’era il precedente ad Gabriele Cappellini. Allora FII stava studiando la creazione di un nuovo veicolo di investimento dedicato alla raccolta di impegni da parte dei fondi pensione, i cui rappresentanti potessero monitorare su base stretta l’andamento dei loro investimenti, tramite la partecipazione a un apposito advisory board (si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo che i fondi pensione italiani avevano in gestione 170 miliardi di euro nel 2018, di cui solo l’1-1,5% in asset alternativi, contro una media europea del 5-6%. però qualcosa si sta muovendo: dallo scorso anno siamo passati da 7 a 9 fondi pensione che investono in asset alternativi, e l’incidenza che era il 3% patrimonio nel 2018 si sta avvicinando al 5%, stando ai dati di Assofondipensione.
Il nuovo fondo in rampa di lancio di Cdp, FII e Assofondipensione segue il Progetto Iride, un consorzio formato da 5 fondi pensione italiani (Foncer, Fondenergia, Fondogommaplastica, Pegaso e Previmoda) per investire 216 milioni di euro nel private equity, i cui mandati di gestione sono stati affidati a Neuberger Berman nel settembre scorso (si veda altro articolo di BeBeez). Neuberger Berman investirà attorno al 30% del portafoglio in Italia, grazie anche a NB Aurora, il veicolo di investimento quotato al segmento MIV (Mercato Telematico degli Investment Vehicles) di Borsa Italiana dal maggio 2018 e che ha sottoscritto il 44,5% delle quote di Fondo Italiano d’Investimento.
L’amministratore delegato di di Prometeia Advisor sim, Davide Squarzoni, il 4 settembre scorso in occasione di un suo intervento a un evento in Borsa Italiana dedicato ai fondi di investimento alternativi, parlando del Progetto Iride, di cui Prometia è stata advisor, aveva anche preannunciato “altre iniziative a breve” da parte di fondi pensione e casse previdenziali, ovvero “l’aggregazione di più soggetti” al fine di creare fondi che investano in asset alternativi (si veda altro articolo di BeBeez).
D’altra parte il Sesto Report annuale “Investitori istituzionali italiani: iscritti, risorse e gestori per l’anno 2018”, l’indagine periodica curata dal Centro Studi e Ricerche di Itinerari Previdenziali sugli investimenti dei fondi pensione, presentata a inizio settembre, ha dimostrato che finalmente qualcosa si muove. Dal sondaggio condotto tra 55 soggetti (16 fondi pensione negoziali), 17 fondi pensione preesistenti, 13 casse di previdenza e 9 fondazioni di origine bancaria, risulta che il 68% degli intervistati ha dichiarato che nel prossimo futuro intende aumentare la propria esposizione al private capital.
In particolare a oggi maggiori investimenti alternativi dei fondi pensione preesistenti continuino a essere quelli dei fondi immobiliari (77,46%) seguiti da quelli di private equity (6,87%), energie rinnovabili (2,9%) e private debt (2,6%); stentano ancora a decollare i fondi di venture capital. Lo stesso approccio si vede per le casse di previdenza dei liberi professionisti: l’investimento in FIA è prevalentemente rivolto al settore immobiliare (81,48%), seguito con il 7,39% dai fondi di private equity, infrastrutture (3,13%), energia (0,69%), private debt (1,81%).