Si è chiusa con un’adesione del 98,61% del capitale l’offerta di acquisto su azioni proprie da parte di EPS Equita PEP Spac 2 (si veda qui il comunicato stampa), la Spac nata nel maggio 2018 dalla scissione di EPS Equita PEP Spac, promossa da Equita Group e Private Equity Partners spa .
L’offerta era iniziata l’11 novembre e si è chiusa il 9 dicembre e il riacquisto di azioni proprie permetterà quindi agli azionisti della Spac di accelerare i tempi di uscita dall’investimento, senza dover aspettare i tempi tecnici della liquidazione della società (si veda altro articolo di BeBeez). La Spac EPS 2 è stata assistita nell’operazione da Pedersoli Studio Legale
Il regolamento delle azioni ordinarie EPS 2 oggetto di vendita avverrà il 13 dicembre prossimo. La Spac il prossimo 16 dicembre riscatterà inoltre le 91.416 azioni residue (pari all’1,26% del capitale) e le 9.946 azioni (0,14% del capitale) per cui è stato esercitato il diritto di recesso, al prezzo di 10 euro per azione, per un totale complessivo di 72,7 milioni di euro. Dal 10 dicembre Borsa Italiana ha sospeso le azioni ordinarie EPS 2 dalle negoziazioni su Aim Italia e ha disposto la loro revoca dal prossimo 16 dicembre.
EPS Equita PEP Spac si era quotata su Aim Italia nel luglio 2017, dopo aver raccolto 150 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). La Spac aveva poi condotto la business combination con ICF (Industrie Chimiche Forestali), società che produce ed esporta nel mondo adesivi e tessuti ad alto contenuto tecnologico, quotata oggi all’Aim Italia (si veda altro articolo di BeBeez), utilizzando circa la metà dei capitali raccolti in ipo. Per questo motivo, prima che si concludesse la business combination, era stata decisa la scissione della Spac e la costituzione di EPS 2, a cui era stato quindi assegnato un patrimonio di 74,36 milioni di euro, cioé il patrimonio che non era stato necessario per l’acquisizione di ICF e non utilizzato per l’acquisto delle azioni proprie a seguito dell’esercizio del diritto di recesso da parte dei soci di EPS che non avevano approvato la business combination.
EPS 2 aveva 18 mesi di tempo per concludere la business combination e i 18 mesi scadevano lo scorso 10 novembre. Dopodiché la società sarebbe andata automaticamente in liquidazione. Visto che a ridosso di quella data non era stato possibile portare in porto l’operazione, i promotori della Spac hanno deciso di giocare d’anticipo e chiedere agli azionisti di allungare la vita della società, in modo tale da mettere in atto delle azioni che permettessero appunto agli stessi azionisti della Spac di uscire dall’investimento senza dover attendere altri mesi, dopo i due anni e mezzo durante i quali avevano visto i loro capitali parcheggiati (si veda altro articolo di BeBeez).