Anche Intesa Sanpaolo punta sugli investimenti alternativi perle proprie gestioni. Sarà operativa infatti a inizio 2020 la nuova società di gestione Eurizon Capital Real Asset sgr. La nuova sgr punta a rendere più redditizie le gestioni separate di Ramo I e a diventare un operatore di riferimento nel segmento alternative per assicurazioni, fondi pensione, investitori professionali, ma anche privati.
La nuova sgr nascerà dalla partnership tra le divisioni asset management e insurance di Intesa Sanpaolo e sarà partecipata al 51% da Eurizon Capital sgr e al 49% da Intesa Sanpaolo Vita (ISP Vita). Più nel dettaglio, la partecipazione di ISP Vita al capitale della nuova sgr avverrà a fronte del conferimento del ramo d’azienda costituito da attività, passività e rapporti di lavoro relativi all’attività di gestione di investimenti alternativi. In particolare il ramo comprende il team specialistico, operante nella funzione investimenti alternativi di ISP Vita dedicato stabilmente alla gestione di un portafoglio crescente di fondi alternativi principalmente eprivate equity, private debt, infrastrutture e immobiliare, allocati in particolare nell’ambito delle gestioni separate del Ramo I. Per effetto del conferimento del ramo d’azienda, nella nuova sgr si trasferiranno da ISP Vita nove risorse (si veda qui il verbale dell’accordo tra il Gruppo Intesa Sanpaolo e i sindacati).
Il bilancio 2018 di ISP VIta indicava che su un totale di poco meno di 73 miliardi di euro di asset in gestione a fronte di gestioni separate, polizze danni e patrimonio libero, circa 11,5 miliardi (il 15,83%) era costituita da investimenti a fronte di OICR, private equity e hedge fund. L’ 82,86% delle attività, invece, era costituito da titoli obbligazionari, mentre la quota soggetta a rischio azionario pesava per l’1,31%.
Il lancio della nuova sgr rientra nel trend di particolare attenzione ai private asset dedicati alla clientela italiana private e istituzionali da parte di vari asset manager sinora attivi sui mercati tradizionali italiani e internazionali. Un lungo approfondimento sul tema si trova nel nuovo libro gratuito edito da EdiBeez, Private Capital. Esperienze e soluzioni. Ecco perché la finanza alternativa funziona, a firma di Stefania Peveraro.
Tra gli ultimi annunci in questa direzione, c’è quello di pochi giorni fa relativo a FAI-Mercati Privati Europei, il secondo fondo per clienti private di Fideuram Alternative Investments, ha raccolto quasi 350 milioni di euro, portando la piattaforma Mercati Privati Europei di Fideuram a superare 1,2 miliardi di raccolta complessiva (si veda altro articolo di BeBeez). E ancheMediobanca Private Banking ha annunciato da poco la chiusura della raccolta del Mediobanca Private Markets Fund II, dedicato ai private market e in partnership con Russell Investments (si veda altro articolo di BeBeez). L’annuncio segue quello dello scorso marzo, quando il Mediobanca Private Markets Fund I aveva annunciato la chiusura della sua raccolta a quota 135 milioni di euro, sempre in partnership con Russell Investments (si veda altro articolo di BeBeez). In totale, a oggi i due fondi hanno raccolto un equivalente di oltre 250 milioni di dollari, il che al cambio attuale significa che il secondo fondo ha raccolto circa 100 milioni di dollari.
A novembre, invece, Azimut ha lanciato una newco con sede a New York (Usa) denominata AACP – Azimut Alternative Capital Partners LLC al fine di costruire il principale veicolo di permanent capital strategico nel settore degli alternativi, una società di investimento, diversificata e multi-affiliata, che acquisterà partecipazioni di minoranza in asset manager alternativi e fornirà servizi strategici ad alto valore aggiunto (si veda altro articolo di BeBeez). Il progetto Usa si affianca a quello annunciato a settembre 2019 nel nuovo piano industriale, che punta a portare a 10 miliardi di euro gli asset in gestione investiti in private asset in 5 anni (si veda altro articolo di BeBeez).