Amundi, la società controllata di Crédit Agricole per la gestione patrimoniale, sta per lanciare un fondo di private debt da almeno 100 milioni di euro dedicato al vino italiano. Lo ha riferito nei giorni scorsi il quotidiano francese Le Monde, secondo cui il veicolo dovrebbe essere lanciato entro quest’anno. Il fondo offrirà finanziamenti di medio-lungo termine ai produttori di vino della durata di 6 anni. In questo lasso di tempo, dovranno pagare solo gli interessi sul debito, mentre rimborseranno il capitale a scadenza, una volta che il vino, sufficientemente invecchiato, avrà guadagnato l’etichetta con la dizione dell’origine controllata del prodotto e la produzione sarà messa in vendita.
Attualmente Amundi sta conducendo una sperimentazione creditizia con la cooperativa vinicola marchigiana Moncaro, che vanta 1.200 ettari di vigneti, vicino al villaggio di Montecarotto, da cui realizza verdicchio dal 1964. L’azienda, parzialmente bio dagli anni ’80, esporta più della metà della sua produzione di rossi e bianchi, principalmente in Svezia, Germania, Paesi Bassi, Gran Bretagna. I suoi vini raggiungono anche in Cina e Giappone. Moncaro ha chiuso il 2018 con 24,4milioni di euro di ricavi, 3,5 milioni di ebitda e un debito finanziario netto di 18,2 milioni. Le Monde riferisce che la società marchigiana la scorsa estate ha emesso un minibond garantito dal suo stock di vino del valore di 5 milioni di euro, sottoscritto da Amundi.
Non è la prima volta che l’azienda ricorre ai minibond. Nel luglio 2013 ne aveva emesso uno da 4,9 milioni di euro a cedola 5,25% e scadenza 1 luglio 2018. Successivamente, nel maggio 2015, ne aveva emesso un altro, da 5 milioni di euro, che aveva ottenuto rating Cerved pari a B1.1 ed era stato quotato all’ExtraMot Pro (si veda altro articolo di BeBeez). Il prestito obbligazionario era stato allora sottoscritto dal fondo Pioneer Progetto Italia, gestito allora da Pioneer Investment Management sgr (oggi Amundi sgr, dopo che nel dicembre 2016 Amundi ha acquisito l’intero capitale di Pioneer, si veda altro articolo di BeBeez).
Moncaro nel 2017 non aveva rispettato un covenant finanziario imposto a tutela di questo secondo minibond, ma Pioneer aveva concesso comunque all’azienda marchigiana un waiver (rinuncia ad eccepire) relativo al mancato rispetto del covenant relativo al rapporto fra indebitamento finanziario netto ed ebitda che era stato di 5,7 volte, in relazione ai dati del bilancio individuale certificato al 31 luglio 2016, e quindi superiore al limite soglia di 5 volte (si veda altro articolo di BeBeez). La stessa cosa era successa nel maggio 2018, con il rapporto tra debito finanziario netto ed ebitda che al 31 luglio 2017 aveva raggiunto quota 7,9 volte e con il fondo che aveva concesso un waiver (si veda qui il comunicato stampa). Successivamente era stato modificato il regolamento del fondo, erano state introdotte maggiori garanzie, erano stati modificati al rialzo i covenant ed era stata spostata al 29 maggio 2021 la data di scadenza del bond, mentre la cedola era rimasta al 6,375% (si veda qui il comunicato stampa). A oggi quel bond ha un valore residuo di 1,75 milioni di euro.
Nel luglio di quell’anno, poi, era stato concluso un aumento di capitale da 2 milioni di euro, di cui 1,5 milioni sottoscritto da Winemarket Nordic AB, per una quota del 18% (si veda qui l’ANSA). Fondata nel 2012 a Stoccolma e già cliente di Moncaro, Winemarket Nordic è uno dei maggiori distributori di prodotti vinicoli nei paesi scandinavi e parte integrante del Gruppo Viva Wine & Spirits, principale player distributivo privato della Svezia.
Il fondo di private debt per le aziende vitivinicole italiane in arrivo da Amundi sarebbe il secondo specializzato nel finanziamento alle pmi del settore alimentare lanciato dall’asset manager francese. Amundi sgr ha infatti già lanciato il fondo Cbus: il primo fondo specializzato nel finanziamento del magazzino di imprese del settore agroalimentare. Con un target di raccolta di 150 milioni di euro, nel novembre 2017 il fondo aveva annunciato il primo closing a 60 milioni (si veda altro articolo di BeBeez) e nel settembre 2018 aveva reso noto di aver sottoscritto obbligazioni a medio-lungo termine, assistite da garanzie reali, emesse da un gruppo di imprese agroalimentari italiane (in particolare nei settori dei prosciutti crudi e dei formaggi stagionati) per complessivi 71 milioni di euro, tra cui quella di Casearia Piccole Dolomiti spa, con sede a Thiene (Vicenza), del valore di 7 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).