Il fondo IdeA Ccr II sarebbe pronto a ricapitalizzare Pieralisi Maip spa, leader mondiale delle macchine olearie. L’operazione porterà Idea CCR II al 51% del capitale dell’azienda con sede a Jesi (Ancona), mentre Frapi, la holding della famiglia Pieralisi, scenderà a l 49% dell’azienda (con Frapi che per il 30% da capo a Gennaro Pieralisi, un altro 30% alla sorella Paola e il 40% suddiviso tra i nipoti Francesco e Cristina Casoli e Andrea Pieralisi). Lo riferisce Corriere Adriatico, secondo cui il pre-accordo è stato già firmato e il closing dell’operazione è atteso a marzo.
Il fondo aveva acquistato nel 2017 dalle banche creditrici la maggioranza dei crediti a medio-lungo termine di Pieralisi, insieme ai crediti di altre otto aziende (Snaidero, Calvi, Canepa, Grotto, Biokimica, Trend Group, Consorzio Latte Virgilio e Zucchi, si veda altro articolo di BeBeez). In particolare i crediti verso Pieralisi erano stati ceduti da Bnl e Credito Valtellinese. Successivamente il fondo ha acquisito altri crediti vantati dalle banche verso l’azienda sino a decidere di convertirli a capitale d’accordo con la famiglia Pieralisi.
La ricapitalizzazione andrà a riequilibrare la situazione finanziaria risanare l’azienda. La società ha chiuso infatti il 2017 con ricavi per 73 milioni di euro, un ebitda di 3,92 milioni e un debito finanziario netto di 31,2 milioni (si veda qui l’analisi di Leanus, una volta registrati gratuitamente).
Pieralisi è stata fondata a Monsano nel 1888 da Adeodato Pieralisi. Dal secondo dopoguerra, nella sede principale di Jesi, si è specializzata nella produzione delle prime macchine olearie, e quello che era sistema produttivo a carattere familiare diviene una solida organizzazione di tipo industriale su ampia scala. Negli anni ’60 la Pieralisi ha rivoluzionato i sistemi tradizionali di estrazione dell’olio d’oliva e conquistato i mercati nazionali e internazionali introducendo il primo decanter per la lavorazione in continuo delle olive. A partire dagli anni ’70 la Pieralisi ha individuato nuovi mercati ed è diventata leader mondiale nella centrifugazione. Oggi conta 15 insediamenti produttivi e commerciali strategicamente dislocati in Italia, Spagna, Grecia, Germania, Olanda, Stati Uniti, Brasile, Cina e Tunisia, per una superficie totale coperta di 97.000 mq. Vanta oltre 550 dipendenti e più di 26 mila clienti.
IDeA Ccr II nel dicembre 2019 ha ceduto ls sua partecipazione in Cartiere Paolo Pigna, vendendo la sua quota a Buffetti, salito al 100% (si veda altro articolo di BeBeez), mentre nell’aprile 2019 il fondo ha effettuato la exit anche dal produttore di seta di alta gamma Canepa, ricomprato dall’imprenditore Michele Canepa, figlio del fondatore (si veda altro articolo di BeBeez).
Lo scorso ottobre il comparto shipping di IdeA Ccr II ha concluso tre reimpossesamenti, che l’hanno portato a diventare proprietario di una flotta di 4 navi, di cui tre Oil-Chemical Tanker Ice Class (Korsaro di K-Ships, Nike di K-Ships, Aethalia di Elbana di Navigazione) e una Aframax tanker (Neverland Dream di Finaval) per il trasporto globale del greggio. A novembre 2019 il fondo shipping ha poi chiuso una quarta operazione, con Motia Compagnia di Navigazione che ha rimborsato il debito al fondo nell’ambito di un’operazione di più ampio respiro di ristrutturazione dell’intero debito della società armatoriale siglato, oltre che con il fondo IDea CCR II Shipping, anche il fondo FI.NAV gestito formalmente dall’irlandese Davy Investment Fund Services Limited, ma di cui è advisor Pillarstone Italy. Il tutto grazie alla nuova finanza immessa da Northern Shipping Fund (si veda altro articolo di BeBeez).