La proptech italiana leader nell’instant buying immobiliare Casavo ha ampliato la sua attività alla Spagna (si veda qui il comunicato stampa). L’arrivo di Casavo sul mercato spagnolo è coinciso con l’ingresso di 7 nuovi manager. Il team spagnolo di Casavo è guidato da Juan Uribe, con il ruolo di general manager.
“Secondo le rilevazioni del Colegio de Registradores de Espana, Madrid è la città che nel Paese ha registrato il maggior numero di compravendite di case nell’arco di tutto il 2018, superando le 45 mila transazioni l’anno. Sulla base di questi numeri e sfruttando l’esperienza maturata in Italia nei primi due anni di attività, vogliamo fornire un servizio eccellente anche a tutti i venditori, acquirenti e agenzie in Spagna. Adesso dobbiamo pensare a crescere in Spagna per poi rafforzarci ulteriormente in Europa meridionale e a consolidare il nostro team assumendo nuove risorse, non solo in ambito finanziario ma anche tecnologico. In definitiva, il nostro obiettivo è quello di offrire la migliore esperienza di compravendita per ogni consumatore in Europa, e di continuare a creare valore per i nostri clienti lanciando nuovi servizi e prodotti immobiliari innovativi”, ha dichiarato Giorgio Tinacci, fondatore e ceo di Casavo.
Casavo è stata fondata nel 2017 da Giorgio Tinacci e Simon Specka, con quest’ultimo che ha però ceduto la sua quota nella società all’inizio del 2019. Casavo semplifica il processo di vendita degli immobili, consentendo ai venditori di evitare le seccature e le incertezze legate alle diverse fasi della compravendita, intervenendo come acquirente diretto. Il sistema di valutazione automatizzato dell’azienda prende in considerazione molteplici variabili e fornisce ai potenziali venditori il valore esatto della loro proprietà, insieme a un’offerta di acquisto immediata, in tempo reale. Dopo l’accettazione dell’offerta, Casavo effettua un sopralluogo gratuito della proprietà, mentre il venditore riceve il 100% della liquidità nel giro di pochi giorni, contro i sette mesi mediamente necessari per vendere una casa in Italia. Il servizio è gratuito: Casavo guadagna da uno sconto medio dell’8% applicato al prezzo di mercato dell’immobile. La startup poi ristruttura e a sua volta rivende l’immobile. A oggi l’azienda, dove lavorano 60 persone, ha effettuato più di 300 acquisizioni immobiliari per un valore di oltre 85 milioni di euro. Il team è cresciuto fino a circa 100 persone e più di 1.000 agenzie immobiliari hanno aderito al network Casavo a Milano, Roma, Torino, Firenze e Bologna.
La startup ha raccolto finora oltre 100 milioni di euro, tra equity e debito, di cui ben 82 milioni nel solo 2019, classificandosi come la startup che ha raccolto più capitali dagli investitori nell’anno (si veda qui il Report Venture 2019 di BeBeez, per gli abbonati di BeBeez News Premium, scopri qui come abbonarti).
Nel dettaglio, nell’ottobre 2019 ha chiuso un round di serie B del valore di 50 milioni di euro, di cui 20 milioni in equity e i restanti 30 milioni in debito. Il round è stato guidato da Greenoaks Capital, società di investimenti di San Francisco, che ha già investito in note società tech come Coupang, Brex, Deliveroo, Robinhood, Sonder e Discord (si veda altro articolo di BeBeez). In precedenza, Casavo aveva incassato un round di finanziamento in debito del valore di 25 milioni di euro da parte di un importante fondo internazionale con focus sul settore tecnologico annunciato nel giugno 2019 (si veda altro articolo di BeBeez) e il round di serie A in azioni del febbraio 2019 di circa 7 milioni di euro, guidato da Project A Ventures (si veda altro articolo di BeBeez). A quel round avevano partecipato anche investitori che avevano già sostenuto Casavo, come Picus Capital, con sede a Monaco, e al fondo italo-francese 360 Capital Partners. Hanno partecipato al round del febbraio 2019 anche Kervis Asset Management, Boost Heroes (holding di partecipazioni guidata da Fabio Cannavale), Marco Pescarmona (fondatore e presidente del Gruppo MutuiOnline) e Rancilio Cube, il family office e gruppo di impact investing fondato a Milano dalla famiglia Rancilio. In precedenza, la startup aveva raccolto un round pre-seed da 500 mila euro da Picus Capital nel settembre 2017 e un round seed da 1,4 milioni di euro nel marzo 2018, guidato da 360 Capital Partners e sottoscritto anche da Picus Capital e Rancilio Cube (si veda Crunchbase).
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