Ubi Banca sta studiando una cessione di un portafoglio di Npl corporate composto da crediti concessi a piccole e medie imprese per un valore lordo di 800 milioni di euro, che si concretizzerà entro la fine di quest’anno. Lo ha reso noto l’istituto di credito lunedì 10 febbraio, in occasione della presentazione dei risultati del 2019 (si vedano qui il comunicato stampa e qui la presentazione).
Il costo della cessione è stato già in parte assorbito dalle rettifiche sui crediti del quarto trimestre 2019. Quando sarà conclusa l’operazione, gli Npl deteriorati pro-forma saranno pari al 6,9% del totale dei crediti lordi; attualmente sono il 7,8%, meno della metà del 15,5% raggiunto a settembre 2015. Per un punto sulle Gacs e sui deal sugli Npl in arrivo, gli abbonati a BeBeez News Premium possono scaricare qui il Report Npl 2019 di BeBeez (scopri qui come abbonarti a soli 20 euro al mese).
Ubi Banca ha comunicato inoltre che lo stock di crediti deteriorati totali lordi si è attestato a 6.838,5 milioni, in diminuzione del 17,7% (-1.474,3 milioni) rispetto ai 8.312,8 milioni di settembre 2019 e in rilevante contrazione del 29,6% (-2.878,3 milioni) rispetto ai 9.716,8 milioni del 31 dicembre 2018. La riduzione di oltre 2.878 milioni lordi su base annua è da attribuirsi sia all’efficacia delle azioni di work-out interno, che hanno consentito di più che compensare i nuovi flussi in entrata (peraltro in continua riduzione), sia alle importanti cessioni di portafogli di esposizioni deteriorate opportunisticamente selezionate (Ubi Factor, Ubi Leasing, mutui residenziali con Gacs). In termini netti, gli stock di crediti deteriorati sono scesi a 4.171,5 milioni (4.974,9 a settembre 2019) rispetto ai 5.976 del dicembre 2018, con una contrazione di oltre 1.800 milioni o del 30,2% nei dodici mesi 2019. L’incidenza dei crediti deteriorati netti sul totale dei crediti netti, passa al 4,93% dal 5,84% del 30 settembre 2019 (6,72% al 31 dicembre 2018).
Quella appena messa in cantiere sarebbe la quinta cessione di crediti detreriorati da parte di Ubi. Nel dicembre scorso Ubi Banca aveva infatti chiuso un’attesa cartolarizzazione di Npl da 857,6 milioni di euro lordi per la cui tranche senior è stata chiesta la Gacs (si veda altro articolo di BeBeez). Nel luglio 2019, la banca aveva annunciato la cessione di crediti deteriorati per 900 milioni di euro, di cui 157 milioni di crediti factoring, già inclusa dei dati della semestrale, e altri 740 milioni di crediti leasing. L’acquirente dei crediti factoring non è stato comunicato, mentre il portafoglio di crediti leasing è stato comprato da Credito Fondiario (si veda altro articolo di BeBeez). Nell’agosto 2018 la banca aveva inoltre concluso la cartolarizzazione di un portafoglio di Npl da 2,75 miliardi di euro composto in prevalenza da crediti unsecured (53,4%) e per il resto da crediti secured (si veda altro articolo di BeBeez) e nel dicembre 2018 aveva ceduto un altro portafoglio di Npl da 416,2 milioni di euro, questa volta composto per il 90% da crediti unsecured, senza cartolarizzarli (si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo infine che Ubi Banca ha appena deliberato l’attribuzione di un periodo di esclusiva a Coima sgr per “un’articolata operazione immobiliare nell’ambito della riorganizzazione della presenza del Gruppo Ubi sulla piazza di Milano”. Si tratta di un portafoglio di 7 immobili, per un valore totale superiore ai 300 milioni di euro. Tra essi, rientrano edifici in alcune zone centrali, come due immobili in corso Europa 16 e 20, uno in piazza Borromeo 1, un altro in piazza Zavattari e altri in via Boccaccio, in via Silvio Pellico e in via Monte di Pietà (si veda altro articolo di BeBeez).