Alberto Grignolo è stato nominato co-amministratore delegato dell’incubatore quotato all’Aim Italia H-Farm (si veda qui il comunicato stampa). A lui sono state affidate le deleghe operative relative all’organizzazione, la gestione e il controllo delle attività corporate e delle business unit Education e Innovation.
La sua nomina si inserisce in una strategia di forte rafforzamento dell’organizzazione, per dare forte impulso alla scalabilità, alla crescita e allo sviluppo di H-Farm che si appresta a settembre 2020 ad aprire i nuovi spazi di H-Campus, il campus di H-Farm di Ca’ Tron (Treviso), destinato a diventare il maggiore polo di innovazione in Europa, in grado di ospitare complessivamente oltre 3 mila persone, tra studenti, giovani startupper, docenti, imprenditori e manager (si veda altro articolo di BeBeez).
Alberto Grignolo è entrato a far parte del Consiglio di amministrazione di H-Farm lo scorso 14 gennaio. Grigolo ha lavorato per quasi 20 anni in Yoox poi diventato Yoox Net-a-Porter Group e acquisito nel 2018 per 5,3 miliardi dal gruppo del lusso svizzero Richemont, uno dei leader globali nel commercio elettronico, quotato, con oltre 2,5 miliardi di dollari di fatturato e 4.000 dipendenti. In Yoox Group Grignolo ha ricoperto ruoli chiave, prima come responsabile dello sviluppo commerciale per quasi dieci anni, poi come general manager per poi diventare nel 2016 il chief operating officer.
H-Farm nel dicembre scorso ha concluso una ricapitalizzazione da 8 milioni di euro, tramite l’emissione di strumenti finanziari partecipativi (SFP) che sono stati sottoscritti da Cattolica Assicurazioni (per 7 milioni, tramite 70 SFP da 100 mila euro ciascuno) e dal fondatore Riccardo Donadon, tramite la holding E-Farm srl (da lui controllata al 60% e per il resto dalla moglie Giulia Anna Franchin). E-Farm ha convertito un finanziamento soci infruttifero da un milione di euro erogato lo scorso novembre in 10 SFP da 100 mila euro ciascuno (si veda altro articolo di BeBeez). L’operazione si è resa necessaria di fronte alle difficoltà finanziarie per i ritardi dell’H-Campus (si veda altro articolo di BeBeez).
H-Farm aveva chiuso il 2018 con una perdita di 4,9 milioni di euro (sebbene in miglioramento rispetto ai 6,2 milioni del 2017), ma con un ebitda per la prima volta positivo, passato dai -2,1 milioni del 2017 a 1,1 milioni, grazie alla gestione del portafoglio di partecipazioni, Il tutto a fronte di un valore della produzione che ha registrato un balzo del 37,9% a quota 61,5 milioni, ma anche con un aumento del debito da 4,1 a 5,7 milioni (si veda altro articolo di BeBeez). Ma il trend positivo di recupero dei margini del 2018 si è già invertito nel corso del 2019, con la semestrale che ha evidenziato un valore della produzione di 30 milioni (in linea con il semestre 2018), un ebitda negativo per 2,4 milioni (da un ebitda positivo per 1,35 milioni nel semestre 2018) perdite per 5,16 milioni (da -0,9 milioni), facendo scendere il patrimonio netto da 21 a 16 milioni e con un debito finanziario netto di 5,86 milioni (da 5,7 milioni).