Il rivenditore italiano di abbigliamento Conbipel, controllato dal fondo Oaktree Capital Management, ha depositato il 18 marzo scorso una domanda di concordato preventivo in bianco presso il tribunale di Asti. Lo riferisce il quotidiano La voce di Asti. L’azienda dovrebbe ora preparare e implementare un piano di risanamento. Nel frattempo, secondo quanto scrive La Stampa, il fondo avrebbe affidato a uno studio di Milano la ricerca di nuovi investitori.
“Con le chiusure imposte dal Governo (per l’emergenza sanitaria dovuta alla diffusione nel nostro paese del Coronavirus, ndr), l’azienda ha chiuso anche uffici e magazzini. C’erano sentori di difficoltà in passato, ma di certo questa emergenza sanitaria ha peggiorato le cose”, ha spiegato Mario Galati, Segretario generale Filcams Cgil Asti. Secondo il sindacato UilTucs “è palese che la decisione di procedere alla domanda di concordato non ha nulla a che fare con l’emergenza COVID-19 e che è stata preparata nel mesi scorsi”.
Conbipel è nata nel 1958 a Cocconato d’Asti (Asti) come rivenditore di capi in pelle di qualità e poi si è allargata alla produzione tessile. Conta 1.200 dipendenti in tutta Italia. L’azienda, finita in crisi, è stata rilevata nel 2007 dal fondo specializzato in turnaround aziendali Oaktree (a sua volta controllato dal 2019 da Brookfield Asset Management, si veda altro articolo di BeBeez) tramite il veicolo Ocm Luxembourg Stilo Investment sarl. A vendere era stata la famiglia Massa.
A fine giugno 2014 il Tribunale di Asti aveva omologato l’accordo di ristrutturazione dei debiti sulla base dell’art. 182-bis della Legge Fallimentare (si veda qui il Decreto di omologa). Terminato il percorso di ristrutturazione, il gruppo era uscito dal tunnel e Oaktree nell’ottobre 2015 l’aveva messa in vendita (si veda altro articolo di BeBeez), ma senza successo. Il fondo aveva lamentato nel tempo un progressivo calo delle vendite e negli ultimi anni il numero degli addetti astigiani è stato praticamente dimezzato. La società al marzo 2019 aveva ricavi per 198 milioni di euro, un ebitda negativo di 5,3 milioni e una posizione finanziaria netta di 18,2 milioni (si veda qui l’analisi di Leanus, una volta registrati gratuitamente).